L’ACQUA, BENE DA RISPETTARE

Anche quest’anno, in occasione della Giornata Internazionale dell’Acqua (22 marzo), effettueremo un orientamento sul Bene ‘Acqua’: un originale webinar-intervista ad un esperto e cultore del Tema, il Dr. Gabriele Proietti, per parlare del Ciclo Idrologico e far riflettere al contempo sull’evoluzione epigenetica della Specie.

Scegliemmo di investire su questa tipologia di in-formazione collettiva, a partire dal 2012, quando fu realizzata con successo la prima esperienza in questo senso, allora indirizzata come campione ad una classe di una scuola primaria umbra (Gualdo Tadino – PG), tramite i profili di Damiano Marinelli, Avvocato/Presidente dell’U.N.C. Umbria, e di Gabriele Proietti, Chimico/(al tempo) Professore dell’Ateneo di Perugia.

Altro anno significativo in questo contesto è stato il 2014, quando fu realizzata con elevato livello di gradimento un’esperienza in-formativa sul tema, al tempo rivolta ad un campione di giovani afferenti all’U.N.C. Umbria, attraverso un originale strumento ludico a marchio EDU, ideato e realizzato dalla Partnership in esame.

Oltre che nei confronti dei giovani, il nostro impegno nel diffondere conoscenze e principi per la salvaguardia di questo bene si muove anche verso gli adulti più sensibili al tema, suggerendo la riappropriazione di naturali strumenti quali l’osservazione e l’ascolto per implementare comportamenti eco-friendly consapevoli e quotidiani.

 

Consumo d’acqua, abbiamo un problema. La scarsa percezione della realtà. Che quando si parla di acqua, significa non saper valutare bene quanto il tema della scarsità dell’acqua sia prioritario e diffuso in tutta Italia. E quanto grande sia il proprio consumo d’acqua.

Per dirla coi numeri: la scarsità d’acqua è un problema attuale solo per 2 italiani su 10. Solo il 3% degli italiani ha una corretta percezione del consumo di acqua familiare. Il 48%, in pratica uno due, sottostima il proprio consumo d’acqua personale. In realtà gli italiani consumano in media 220 litri d’acqua al giorno, il valore più alto d’Europa. E durante la pandemia, lo scorso anno, solo 1 italiano su 4 ha fatto attenzione al consumo d’acqua.

 

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Infografica Acqua nelle nostre mani, Ipsos 2021

 

Consumo e spreco di acqua, scarsa percezione della realtà

I numeri vengono dalla ricerca Ipsos fatta per Finish in occasione della Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo nell’ambito del progetto Acqua nelle nostre mani.

L’indagine Ipsos, fatta su un campione rappresentativo di oltre mille persone a gennaio, evidenzia lo stato dell’arte in termini di abitudini, tutela, spreco e consumo di acqua. Analizza diversi aspetti, come i comportamenti dei consumatori che hanno una lavastoviglie. Sono aumentati quelli che non sciacquano i piatti a mano prima di riporli in macchina, e questo porta a un risparmio di acqua stimato in 38 litri a lavaggio.

Uno dei dati critici che emerge dalla ricerca è la scarsa percezione della realtà degli italiani sul tema acqua.

È vero che gli italiani sono attenti all’ambiente (con percentuali che aumentano col crescere dell’età) ma nel 2021 «solo 2 italiani su 10 ritengono che la scarsità d’acqua sia un problema generalizzato (il 70% ritiene addirittura sia solo di competenza di specifiche aree del paese in determinati periodi dell’anno). Inoltre, riguardo alle tematiche ambientali che preoccupano maggiormente gli italiani, solo il 12% si è definito preoccupato dalla tematica acqua nel presente, contro il 51% per la presenza di plastica nei mari, il 49% per l’inquinamento atmosferico e il 44% per la gestione dei rifiuti».

Acqua e scarsa consapevolezza

Secondo il World Resources Institute l’Italia nel 2040 sarà in una situazione di stress idrico molto critica. Ma oltre la metà degli intervistati, il 52%, pensa che vi sia ancora tempo per cambiare le cose e che le previsioni sul 2040 siano troppo pessimistiche. Il 22% le considera veritiere, e si aspetta anzi che ciò possa verificarsi anche prima della data indicata. Molto preoccupante, invece, la percezione dell’11% dei cittadini intervistati, secondo i quali queste previsioni non sono veritiere ma sono mosse utili a diffondere paura tra le persone.

L’altro dato, come si diceva, è la scarsa consapevolezza rispetto al consumo di acqua personale. Gli italiani pensano insomma di essere più virtuosi di quanto non siano in realtà, o meglio: non sanno quantificare bene l’acqua che usano.

«Addirittura, il 48% degli intervistati si è detto convinto che il consumo personale sia uguale o inferiore a quello dei concittadini europei, quando in realtà i dati dimostrano come quello italiano sia il più alto in Europa, con un dato medio pro-capite di circa 220 litri d’acqua al giorno, contrariamente alla media europea di 165 litri».

 

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Infografica Acqua nelle nostre mani, Ipsos 2021

In pandemia attento al consumo d’acqua solo uno su quattro

In pandemia la situazione non è migliorata. L’attenzione degli italiani sul tema acqua si è ridotto.

«Solo 1 italiano su 4 ha infatti dichiarato di aver prestato attenzione ai consumi d’acqua nel corso dell’ultimo anno, trascorso prevalentemente dentro casa e in misura maggiore rispetto al passato – dice l’indagine Ipsos – Ciò è confermato dal fatto che l’attenzione ai consumi d’acqua è aumentata solamente del 2% in un anno (2020: 73%, 2021: 75%), mentre discorso completamente diverso vale per l’attenzione ai consumi di elettricità passati dal 77% del 2020 all’86% del 2021, e gas, aumentati addirittura del 10% (dal 79% del 2020 all’89% del 2021)».

L’acqua secondo i giovanissimi

Gli adulti sono più attivi dei giovani nel ridurre lo spreco di acqua. I giovanissimi hanno una minore consapevolezza dei temi ambientali, dice Ipsos, ma sono attenti e informati sugli scenari futuri.

Fra i giovani dai 14 ai 17 anni c’è un minor attivismo quotidiano: «il 77% si impegna nel corretto riciclo dei rifiuti (adulti 84%), 69% cerca di non sprecare il cibo (adulti 83%), 66% prova a ridurre lo spreco d’acqua (adulti 77%) e il 60% limita il personale utilizzo di plastica (adulti 67%)».

I giovani però, dice l’indagine, sono informati sul futuro, sui consumi e sulla situazione italiana. Il 75% crede che le previsioni del World Resources Institute siano veritiere (anche se il 53% di questi è convinto siano troppo pessimistiche) e c’è maggiore consapevolezza rispetto agli adulti circa i consumi per famiglia. Il 9% ha la corretta percezione contro il 3% della fascia 18-65.

I giovani dimostrano anche una buona conoscenza sui comportamenti che andrebbero attuati per risparmiare l’acqua, sebbene le percentuali siano comunque inferiori a quelle degli adulti.

 

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