Prezzi esposti: cosa prevede la legge?
I prezzi esposti in vetrina sono obbligatori per legge? E’ una domanda che ci rivolgono diversi consumatori, soprattutto in questo periodo di saldi quando è ancora più comune trovare nei negozi il cartello “vetrina in allestimento”. Ma che vorrà dire?
Cosa prevede la legge sui prezzi esposti
La legge stabilisce che il prezzo di un prodotto debba essere indicato in modo chiaro e ben leggibile. L’articolo 14 del decreto Bersani stabilisce in modo dettagliato che su qualsiasi prodotto esposto per la vendita, in vetrina, all’ingresso del negozio o nelle sue immediate vicinanze, debba essere indicato “in modo chiaro e ben leggibile” il prezzo di vendita al pubblico attraverso un cartellino o con modalità simili.
Dunque, è obbligatorio esporre i prezzi dei prodotti, la norma specifica anche che in caso di vendita di oggetti identici è sufficiente l’uso di un unico cartellino.
La legge stabilisce poi, ad esempio quando si parla di cibo, l’obbligo di esposizione del cartellino con l’indicazione sia del prezzo unitario che del prezzo per unità di misura (etti, chili, ecc..) così da semplificare al consumatore il confronto tra i prezzi di prodotti simili.
Il cartello dunque “vetrina in allestimento” è spesso un espediente utilizzato dai negozianti per non esporre i prezzi (fermo restando che in alcuni casi la vetrina può essere davvero in allestimento, ma andrebbe verificato per quanto tempo!)
Saldi e prezzi esposti
Con l’arrivo dei saldi aumentano le segnalazioni da parte di consumatori che denunciano la poca chiarezza di molti prezzi esposti.
Tra percentuali di sconto accattivanti che poi si rivelano inesistenti (sconti fino al 70%, con la parola “fino” scritta molto più piccola del resto) e prezzi che vengono spacciati per scontati ma che in realtà sono identici a quelli che venivano praticati prima dei saldi, i consumatori devono destreggiarsi tra parecchie incognite.
La legge però parla chiaro stabilendo che, in caso di saldi, sul cartellino debbano essere esposti:
- il vecchio prezzo di quello specifico prodotto;
- la percentuale di sconto che si è deciso di applicare per quell’articolo.
- il prezzo finale.
Pene pecuniarie per chi sbaglia
Per quei commercianti che non espongano i prezzi secondo queste indicazioni sono previste sanzioni di carattere amministrativo che vanno da 516 fino a 3000€. Ad occuparsi del controllo e delle pene per gli eventuali trasgressori è la polizia municipale di ogni comune.
I prezzi esposti in modo chiaro e leggibile rappresentano poi un ulteriore garanzia per il consumatore che oltre a potersi fare un’idea prima su quel determinato prodotto, si vede tutelato rispetto al fatto che il commerciante non possa chiedere una cifra diversa da quella indicata sul cartellino. Se infatti in vetrina ci fosse un prezzo, anche sbagliato in modo eclatante, il consumatore avrebbe diritto a richiedere di pagare proprio la cifra esposta…
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