LA MEDIAZIONE PENALE
In Italia si sente spesso parlare di mediazione civile, commerciale, familiare, ma
poco di quella penale; e pensare che la stessa è molto diffusa nei paesi
anglosassoni, in cui esiste dal lontano 1974.
In quell’anno due soggetti autori del reato di danneggiamento nei confronti di
ventidue vittime diverse, si dichiarano colpevoli dei reati loro ascritti, rimanendo
in attesa dell’udienza per la commisurazione della pena.
Il funzionario, incaricato di formulare il relativo fascicolo, propose di far
incontrare gli autori del reato con le vittime. Si voleva provare a negoziare
il risarcimento e gettare le basi per una soluzione pacifica della controversia.
Il giudice accolse questa proposta e così gli autori del reato si incontrarono con
le vittime. Durante questi incontri, molto informali, gli operatori annotavano le
fasi e l’esito della negoziazione in dei block notes.
L’accordo relativo alla co-definizione della pretesa risarcitoria fu presto
raggiunto.
Questo è il caso zero di giustizia riparativa, di cui la mediazione penale è la
massima estrinsecazione.
Il mediatore, soggetto terzo e neutrale cerca di far superare il conflitto esistente
tra due persone, attraverso il dialogo, l’incontro e il confronto.
La mediazione vuole riconciliare e non punire.
La mediazione consente alla vittima di superare le sofferenze e la paura
generate dall’atto criminoso.
Ovviamente la proposta di mediazione può essere accettata oppure no dalle
parti, infatti l’esito della controversia dipende esclusivamente da loro.
L’obiettivo della mediazione, oltre ad essere quello di raggiungere un accordo
fra le parti per il risarcimento o riparazione del danno, è un’occasione per la
vittima di esprimere all’autore del reato i propri sentimenti, le proprie paure
e sofferenze. L’autore del reato, a sua volta, interiorizza ciò che ha fatto e dà
assistenza e riparazione alla vittima stessa. Il reo elaborerà sentimenti di
pentimento e, come detto, riparerà il danno causato alla vittima che, a sua
volta, non avrà più il risentimento e il rancore provocati dalla lite.
Il mediatore promuovendo l’incontro tra reo e vittima e incoraggiando la
comprensione reciproca tende alla composizione del conflitto e a ripristinare
la comunicazione che si era interrotta tra le parti e allo stesso tempo tende al
rafforzamento del senso di sicurezza collettivo.
Con la mediazione si costruisce uno spazio comune dove far incontrare le esigenze
di ciascuna parte.
In una società come la nostra, esasperata dai conflitti (a volte anche banali) e dalla
continua violenza sia verbale che fisica, la mediazione penale potrebbe essere
un ottimo strumento per superare i contrasti, i conflitti e per ricondurre tutto
alla ricostituzione del legame sociale e alla “riattivazione” del dialogo tra persone
che, seppur lontanissime, possono giungere ad una soluzione pacifica della
controversia.
Niccolò Mandarini, mediatore penale e penale minorile
PROGETTO APERTURA SPORTELLO MEDIAZIONE PENALE PERUGIA di Niccolò Mandarini
Sportello di giustizia riparativa e mediazione penale e penale minorile
Cosa è? Lo Sportello è uno spazio di parola e di ascolto, dedicato e professionale, rivolto
alla soluzione di conflitti determinati da un reato o da situazioni di tensione sociale.
A chi si rivolge? Lo Sportello accoglie:
- a) le vittime che chiedano un incontro di mediazione penale con l’autore del reato che le
ha colpite.
- b) gli autori del reato che abbiano maturato la volontà responsabile di intraprendere un percorso
di riparazione diretto o indiretto, nei confronti della propria vittima o più in generale della
comunità.
Lo Sportello accoglie anche tutti coloro che sentano di vivere un conflitto nelle relazioni personali,
all’ interno della scuola, nel proprio condominio, nel proprio quartiere, nell’ ambiente lavorativo e che
vogliono cercare una soluzione consensuale prima che il conflitto degeneri.
Modalità di accesso
Lo Sportello sarà aperto su appuntamento presso le sedi dell’Associazione sita in ………
Tutti possono contattare direttamente lo Sportello telefonando al numero …… o all’ indirizzo
mail……
Le istituzioni pubbliche del territorio, le forze dell’ordine, le realtà associative del privato sociale
possono inviare allo Sportello le persone/vittime incontrate in virtù del loro ruolo.
L’offerta
Lo Sportello si avvale di professionisti che, secondo le linee guida internazionali, sono stati
selezionati al fine di formare un gruppo multidisciplinare e multiculturale, rappresentativo
delle culture locali.
Gli operatori, oltre al curriculum di studi individuale hanno frequentato un corso di
specializzazione sulle tecniche di mediazione/riparazione secondo l’approccio umanistico
che prevede:
- Tecniche di negoziazione e risoluzione dei conflitti
- Accoglienza e intervento nei confronti delle vittime
- Accoglienza e intervento nei confronti degli autori del reato, con particolare riguardo ai soggetti minori di età
- Appropriata conoscenza di criminologi, vittimologia, psicologia della devianza
- Nozioni sul sistema giuridico (diritto e procedura penale in particolare l’istituto della messa alla prova degli adulti e minori).
Sulla base di queste competenze, lo Sportello svolge attività di accoglienza e ascolto privilegiato;
sviluppo di attività e programmi di giustizia riparativa e mediazione penale (minori, adulti, giudice
di pace); orientamento verso altri servizi professionali (avvocati, servizi sociali e medico psicologici,
assicurazioni, associazioni specializzate); lavoro di rete con i servizi e le Istituzioni pubbliche presenti
sul territorio.
Lo Sportello assicura il rispetto dei requisiti essenziali della giustizia riparativa e mediazione penale
quali la consensualità delle parti, la responsabilizzazione del reo, specificità e rigore metodologico
del processo di mediazione caratterizzato da riservatezza, confidenzialità, informalità e pari
accessibilità al servizio di mediazione, autonomia rispetto al sistema processuale penale, gratuità
delle prestazioni.
La metodologia di intervento adottata da tutti i mediatori privilegia, fin dagli incontri preliminari
con ciascuna delle parti, un ascolto partecipato, non direttivo e non giudicante, che restituisce la
parola alle parti incentivando la capacità della persona ad esprimere il proprio consenso, ad essere
attore delle proprie scelte.
Lo Sportello adotta tutti i metodi di mediazione esistenti, in particolare l’umanistico di Morineau:
si tratta di un dialogo guidato più che di un processo guidato di risoluzione del conflitto.
È un procedimento informale in cui le parti, guidate da una equipe di esperti, hanno la possibilità
di incontrarsi, di discutere del reato o del conflitto, dei suoi effetti sulla loro vita e sulle loro
relazioni, di progettare modalità di comportamento futuro assumendo, eventualmente anche
impegni volontari di riparazione simbolica o materiale del danno causato.
Lo spazio protetto e confidenziale è una variabile fondamentale dell’incontro tra le parti e il
mediatore, sia nei colloqui preliminari individuali, sia nell’eventuale incontro di mediazione.
BREVI CENNI SUI FONDAMENTI DEL MODELLO RIPARATIVO
- Il Riconoscimento della vittima: la parte lesa deve potersi sentire riparata nella sua dignità
- La riparazione del danno nella sua dimensione “globale”: deve essere valutata oltre alla
componente economica del danno anche la dimensione emozionale dell’offesa, che può essere
causa di insicurezza collettiva e può indurre i cittadini a modificare le abitudini
comportamentali
- C) l’autoresponsabilizzazione del reo: ogni tentativo di promuovere concrete attività riparative si
fonda in primo luogo sul consenso dell’autore del reato e secondariamente si snoda lungo un
percorso mirato che dovrebbe condurre lo stesso a rielaborare ciò che ha fatto.
- D) il coinvolgimento della comunità nel processo di riparazione sia come destinataria delle politiche di riparazione, che come attore sociale nel percorso di pace che si fonda sull’ azione riparativa del reo.
- E) rafforzamento degli standards morali
- F) il contenimento del senso di allarme sociale
- H) la giustizia riparativa è orientata a gesti positivi di riparazione e di riconciliazione.
UTENTI
Si può fare ricorso alla mediazione penale per gli adulti ai sensi del decreto legislativo 274/2000
artt. 29 e 35 (attributivo della competenza penale del giudice di pace)
Se ne può avvalere l’Uepe per i casi che tratta, così come le cooperative.
Nel caso in cui le parti non desiderino assolutamente chiarirsi e risolvere il conflitto generato dal
reato, ma preferiscono limitarsi a riparare materialmente gli effetti dannosi del reato, con un
semplice risarcimento si può fare a meno di inviare il caso al Centri di Mediazione.
Niccolò Mandarini
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