Truffe telefoniche, come evitare i servizi a pagamento non richiesti
Sono sempre numerosi i consumatori che al momento di pagare la bolletta del telefono rischiano un’amara sorpresa ritrovandosi con un conto telefonico spropositato per essersi erroneamente abbonati a servizi a pagamento.
Giochi, oroscopi, meteo e gossip possono essere attivati cliccando erroneamente su banner pubblicitari o simili e gli utenti spesso se ne accorgono soltanto con la prima bolletta quando viene addebitato il costo dell’abbonamento.
In questi casi, la prima cosa da fare se si attiva un servizio a pagamento non richiesto è segnalare immediatamente il problema al gestore, inviando un reclamo scritto (tramite pec, fax, portale on line, canale dedicato o raccomandata con avviso di ricevimento) per contestare le somme ingiustamente addebitate e richiedere il rimborso, dichiarando esplicitamente di non aver mai richiesto nessun abbonamento.
Se il consumatore ha ricevuto un sms di attivazione dell’abbonamento da parte dell’azienda erogatrice del servizio, è necessario inviare la richiesta di blocco non solo all’operatore ma anche all’azienda.
Sarà ad ogni modo l’operatore a dover fornire un riscontro: se così non è o il riscontro risulta essere insoddisfacente, è possibile contattare la nostra Unione Nazionale Consumatori che saprà indicarvi come procedere.
Ricordiamo che con le nuove tecnologie e la presenza dei banner è molto più facile attivare servizi involontariamente: sia in caso di abbonamento, sia in caso di ricaricabile è quindi bene controllare periodicamente il proprio credito al fine di evitare ulteriori sorprese ed agire tempestivamente. Inoltre, per scongiurare a priori questi problemi, i consumatori possono rivolgersi al proprio operatore per immunizzare il telefono dall’attivazione di questi servizi.
L’INTERVENTO DELL’AGCOM
Il CASP 4.0 è un codice di autoregolamentazione che contiene una serie di regole di condotta, concordate tra gli operatori telefonici, i fornitori di servizi premium, le associazioni dei consumatori e approvate dall’Autorità, volte ad assicurare:
- la trasparenza delle procedure di acquisto dei servizi premium, mediante un miglioramento dei contenuti e delle grafiche delle pagine e l’invio di messaggi informativi all’utente;
- la consapevolezza dell’acquisto dei servizi premium anche tramite l’introduzione del diritto di ripensamento;
- la correttezza e sicurezza della gestione dei dati e degli addebiti;
- l’accesso ad uno strumento unico e gratuito per la disattivazione dei servizi premium;
- una procedura unificata dei rimborsi per le attivazioni non volute.
Purtroppo però il Codice di Autoregolamentazione non ha portato i risultati sperati: la stessa Agcom sta lavorando ad una normativa più stringente che ponga fine a questa pratica al quanto discutibile prevedendo un blocco automatico dei servizi e l’imposizione di una procedura chiara attraverso la quale i clienti debbano dare il consenso all’acquisto.
Non ci resta che attendere sperando che il nuovo anno porti maggiori tutele ai consumatori!
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