Tutti pazzi per l’usato online, ma occhio alle truffe!
Continua a crescere il mercato dell’usato online: una tendenza trainata dagli acquisti fatti durante il lockdown, ma che sembra destinata a non esaurirsi. Basti pensare al boom di app come Vinted o Wallapop che consentono di vendere e acquistare prodotti di seconda mano e che stanno conquistando sempre più seguaci, non solo tra i più giovani.
Le nuove piattaforme per l’usato online
Ecco allora che il mercato C2C, ossia gli scambi fra consumatore e consumatore, sembra non conoscere battute d’arresto. E Vinted e Wallapop rappresentano solo l’ultima novità che si va ad aggiungere alle piattaforme esistenti: i loro antenati possiamo ritrovarli negli annunci di compravendita sulla carta stampata. Con l’avvento del digitale, hanno poi iniziato a spopolare siti internet come eBay e Subito che oggi tutti conosciamo.
Le ragioni per cui ci si rivolge a queste piattaforme sono diverse: c’è chi vuole acquistare usato per testare un prodotto senza fare un eccessivo investimento e chi vuole disfarsi di oggetti superflui, senza doverli gettare. Sta di fatto che le compravendite online sono sempre più gettonate, non solo tra i giovanissimi ma anche tra i così detti “immigrati digitali”.
Eh, sì, perché la pandemia ha dato una bella spinta agli acquisti online, coinvolgendo non solo i nativi digitali, ma anche coloro che per la prima volta si affacciavano sul web, gli immigrati digitali appunto. Soprattutto i meno esperti (ma badate bene, non solo loro) sono facile preda di abili truffatori.
Le truffe più diffuse
Ma in quali truffe si può incappare e quali accortezze bisogna avere? Ecco alcuni dei trucchetti più usati dai malintenzionati:
Il prodotto sembra esistere ma… non esiste!
Il truffatore pubblica un’inserzione per la vendita di un prodotto, con foto rubate a un annuncio reale. Un ignaro acquirente viene attratto e lo acquista. Prima della spedizione, il truffatore gli chiede di pagare ricaricando la propria carta prepagata. L’acquirente procede, ma non riceverà mai nulla!
La restituzione di una “patacca”
Il truffatore acquista un gioiello prezioso; una volta ricevuto, dice però che non è conforme alla descrizione e lo restituisce. Peccato che quello che rimanda indietro non è lo stesso gioiello e anzi è una vera e propria “patacca”, di scarsissimo valore! Per le politiche di reso del sito, riceve però il rimborso dell’oggetto e ha anche guadagnato un gioiello di valore!
Il triangolo no!
Prendiamo tre personaggi fittizi: Greta, Roberto e Michela. Il truffatore Roberto mette l’annuncio per un pc usato a 1.000 euro, rubando le foto a un’inserzione reale. Michela ne viene attratta e lo acquista. Roberto acquista allora da un altro venditore, Greta, lo stesso modello di pc, ma al prezzo inferiore di 950 euro perché magari presenta più segni di usura. A quel punto il truffatore Roberto indica al suo venditore Greta l’indirizzo di Michela per la spedizione, fingendo sia il suo. Michela riceverà dunque il pc di Greta e, dato che è simile a quello da 1.000 euro per cui aveva scritto a Roberto, potrebbe non accorgersi della differenza. Roberto avrà quindi guadagnato 50 euro che è il margine di spesa tra i soldi versati e quelli ricevuti.
Il phishing “sottotraccia”
Forse avrai già sentito parlare di phishing. Per chi non sapesse di cosa si tratta, chiariamo che è una truffa subdola, una vera e propria frode informatica ideata allo scopo di rubare i dati personali, come ad esempio il numero di carta di credito.
Facciamo un esempio classico: l’utente riceva una mail o un sms apparentemente proveniente dalla propria banca, con tanto di logo e layout tipico dell’istituto bancario, tanto da farli sembrare ufficiali. Il destinatario della comunicazione viene invitato a collegarsi tramite un link ad un sito Internet simile a quello della banca e ad inserirvi le proprie informazioni riservate. Grazie ai dati ottenuti, il truffatore potrà effettuare transazioni bancarie a nome della vittima o sfruttare la sua carta di credito.
Ti starai dunque chiedendo come il phishing possa essere legato all’acquisto di beni online. Ricorriamo ancora una volta a due personaggi fittizi: Carlo mette in vendita su un sito un prodotto usato, lasciando anche il proprio recapito telefonico. Il malintenzionato Giacomo, a caccia di inserzioni, finge di essere il sito di annunci e manda un sms a Carlo, in cui lo invita a collegarsi a un link per aggiungere ad esempio i dati della sua carta di credito. Dati che poi saranno riutilizzati da Giacomo per i suoi biechi scopi.
6 consigli per tenere alla larga i truffatori
E’ vero, i truffatori sanno fare bene il loro “mestiere”. Ma seguendo i nostri consigli potrai difenderti:
- SCEGLI GLI ANNUNCI PIU’ STRUTTURATI: se un annuncio ti sembra dia poche informazioni, chiedine di più al venditore. E se tentenna, diffidane.
- CHIEDI PIU’ FOTO: se le foto del prodotto sono troppo belle per essere vere, chiedine altre al venditore. Se dice che non può, orienta l’attenzione su un altro annuncio.
- DIFFIDA DAL PREZZO TROPPO BASSO: se un oggetto costa troppo poco, non sempre è un affare. Confrontalo con il prezzo di mercato per toglierti ogni sospetto.
- PROTEGGI I TUOI DATI: non fornire mai dati eccedenti rispetto a quelli necessari alla compravendita. Codici pin o password personali non sono necessari!
- SCEGLI LO SCAMBIO A MANO O METODI DI PAGAMENTO TRACCIABILI: per il pagamento, ricorda che carta ricaricabile o vaglia non consentono alla Polizia Postale di risalire ai truffatori. Prediligi dunque lo scambio a mano per accertarti che le caratteristiche del prodotto corrispondano alla descrizione, potendo, in caso contrario, rinunciare all’acquisto. Se lo scambio a mano non fosse disponibile, scegli strumenti di pagamento tracciabili.
- DUBITA DI VENDITORI CHE VOGLIONO ESSERE CONTATTATI AL DI FUORI DELLA PIATTAFORMA DI ANNUNCI: contatta il venditore solo attraverso il servizio di messagistica o e-mail offerto dal sito di compravendita.
Gli esperti UNC sempre al tuo fianco
I consigli per l’autodifesa sono un’utile arma, ma a volte si rischia comunque di cadere nella trappola. Non ci si deve vergognare: i truffatori sono abili proprio nell’ingannarci! Se hai bisogno di noi, contatta i nostri esperti se ritieni di essere stato vittima di un raggiro, contatta la Polizia Postale.
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