Unione Nazionale Consumatori Umbria | Influencer, l’Agcom pubblica le linee guida: tutela minori e trasparenza pubblicità
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Influencer, l’Agcom pubblica le linee guida: tutela minori e trasparenza pubblicità

Influencer, l’Agcom pubblica le linee guida: tutela minori e trasparenza pubblicità

Rispetto della dignità umana e delle norme a tutela dei minori, stop all’odio, divieto di pubblicità occulta e obiettivi di trasparenza nelle linee guida per gli influencer pubblicate online dall’Agcom.

Rispetto della dignità umana, delle norme a tutela dei minori, divieto di pubblicità occulta e obiettivi di trasparenza: sono alcuni dei principi fissati dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e diretti agli influencer. L’Agcom ha infatti pubblicato online le Linee guida volte a garantire il rispetto delle disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi da parte degli influencer, che prevedono anche l’istituzione di un apposito Tavolo tecnico. In caso di violazione, si applicano le multe previste dal Testo unico: da 10 mila a 250 mila euro per la trasparenza pubblicitaria, da 30 mila a 600 mila euro in materia di obblighi di tutela dei minori (Rai news).

I principi che gli influencer sono tenuti a rispettare riguardano soprattutto il rispetto dei principi di trasparenza e della correttezza dell’informazione, l’applicazione della disciplina in materia di tutela dei minori e dei diritti fondamentali della persona e le disposizioni in materia di comunicazioni commerciali e di product placement volte a rendere trasparenti al pubblico le eventuali finalità promozionali.

Le linee guida partono dalla crescente diffusione di contenuti pubblicati online, tramite piattaforme video e social media, da parte di influencer, “vlogger”, “streamer”, “creator”, “uploader” , che hanno il controllo su creazione, produzione e organizzazione dei contenuti.

 

Influencer, nuove regole dall’Agcom (Foto di Gerd Altmann da Pixabay)

 

Chi sono gli influencer

Per influencer, spiega allora l’Agcom, si intendono “quei soggetti che svolgono un’attività analoga o comunque assimilabile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi sotto la giurisdizione nazionale ”. Il servizio offerto costituisce un’attività economica.

“Lo scopo principale del servizio offerto è la fornitura di contenuti, creati o selezionati dall’influencer, che informano, intrattengono o istruiscono e che sono suscettibili di generare reddito direttamente in esecuzioni di accordi commerciali con produttori di beni e servizi o indirettamente in applicazione degli accordi di monetizzazione applicati dalla piattaforma o dal social media utilizzato”.

L’influencer ha la responsabilità editoriale sul contenuto. Inoltre “il servizio è accessibile al grande pubblico, raggiunge un numero significativo di utenti sul territorio italiano, ha un impatto rilevante su una porzione significativa di pubblico e i contenuti sono diffusi tramite un servizio di piattaforma di condivisione di video o di social media”.

Le linee guida si applicheranno in prima applicazione a influencer operanti in Italia che raggiungono, tra l’altro, almeno un milione di follower sulle varie piattaforme o social media su cui operano e hanno superato su almeno una piattaforma o social media un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2% (ossia, che hanno suscitato reazioni da parte degli utenti, tramite commenti o like, in almeno il 2% dei contenuti pubblicati).

Influencer, trasparenza e tutela dei minori

Secondo le linee guida Agcom, dunque, i contenuti diffusi dagli influencer: non devono contenere alcuna istigazione o provocazione a commettere reati o apologia dei reati; devono garantire il rispetto della dignità umana e non pubblicano contenuti o espressioni suscettibili di diffondere, incitare, propagandare oppure giustificare, minimizzare o in altro modo legittimare la violenza, l’odio o la discriminazione e offendere la dignità umana verso un gruppo di persone o gruppi di minoranza. Non devono contenere “elementi suscettibili di determinare la deresponsabilizzazione dell’autore o la corresponsabilizzazione della vittima di violenza, odio, di discriminazione o di lesione della dignità umana o di qualsiasi altra forma di vittimizzazione secondaria”.

I contenuti diffusi, prosegue il documento, “rispettano le norme in tema di tutela dei minori assicurando di non pubblicare contenuti gravemente nocivi allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori”.

Inoltre gli influencer “evitano il ricorso a tecniche subliminali, sia per quanto concerne la creazione di contenuti informativi o di intrattenimento sia a riguardo delle comunicazioni commerciali”.

Per quanto riguarda comunicazioni commerciali e post pubblicitari, gli influencer rispettano le norme in tema di comunicazioni commerciali, televendite, sponsorizzazioni e inserimento di prodotti e il divieto di pubblicità occulta.

“In caso di contenuti con inserimento di prodotti, gli influencer riportano nel testo che accompagna il contenuto, o in sovrimpressione all’interno del contenuto medesimo, una scritta che evidenzi la natura pubblicitaria del contenuto in modo immediatamente riconoscibile”.

Inoltre, “gli influencer si impegnano a garantire la presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti e a verificare la correttezza e l’obiettività delle informazioni anche attraverso la menzione delle fonti utilizzate, nonché a porre in essere azioni di contrasto alla disinformazione online nell’ambito delle iniziative proposte dal Tavolo tecnico”.

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