Sprechi alimentari e tessili, il Parlamento europeo presenta nuove proposte di riduzione

Il Parlamento Europeo risponde alle aspettative dei cittadini affinché l’UE applichi i principi dell’economia circolare e promuova misure contro lo spreco alimentare e una strategia tessile sostenibile che punti a ridurre gli sprechi tessili.

Ogni anno nell’UE vengono prodotti 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari (131 kg per persona) e 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili. Solo abbigliamento e calzature rappresentano 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti, equivalenti a 12 kg di rifiuti per persona ogni anno. Si stima che meno dell’1 % di tutti i tessuti in tutto il mondo siano riciclati in nuovi prodotti.

Una cosa è certa: servono imposizioni più severe per ridurre gli sprechi alimentari. Così il Parlamento europeo ha adottato in prima lettura (con  514 voti favorevoli, 20 contrari e 91 astensioni) le sue proposte legislative per prevenire e ridurre gli sprechi di prodotti alimentari e tessili. Ora le proposte verranno seguite dal nuovo Parlamento che verrà formato dopo le prossime elezioni europee di giugno.

Obiettivi riduzione sprechi entro il 2030

Sostiene la relatrice Anna Zalewska (ECR, PL): “Il Parlamento ha elaborato soluzioni mirate per ridurre gli sprechi alimentari, come la promozione di frutta e verdura ‘brutte’, monitorare le pratiche di mercato sleali, rendere più chiara l’etichettatura delle date e donare alimenti invenduti ma consumabili. Per quanto riguarda i tessili, vogliamo includere anche prodotti non domestici, tappeti e materassi, così come le vendite tramite piattaforme online”.

Servono obiettivi vincolanti e sempre più ambiziosi per la riduzione dei rifiuti da raggiungere a livello nazionale entro il 31 dicembre 2030: almeno il 20% nella trasformazione e produzione alimentare, e il 40% pro capite nella vendita al dettaglio, nei ristoranti, nei servizi alimentari e nelle famiglie.

Per quanto riguarda invece i rifiuti tessili, i deputati concordano di estendere i regimi di responsabilità del produttore, attraverso i quali i produttori che vendono prodotti tessili nell’UE dovrebbero coprire i costi di raccolta differenziata, cernita e riciclo.

Le nuove norme riguarderanno prodotti quali abbigliamento e accessori, coperte, biancheria da letto, tende, cappelli, calzature, materassi e tappeti, compresi i prodotti che contengono materiali tessili quali cuoio, cuoio, gomma o plastica.

Sprechi alimentari e tessili, il Parlamento europeo presenta nuove proposte di riduzione