Unione Nazionale Consumatori Umbria | Riflessioni del momento ….
17130
post-template-default,single,single-post,postid-17130,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-13.1.2,qode-theme-bridge,wpb-js-composer js-comp-ver-5.4.5,vc_responsive

Riflessioni del momento ….

Riflessioni del momento ….

La domanda che vi viene in mente, in questo periodo di autoisolamento obbligatorio è senz’altro questa… quanto durerà ancora?

Per rispondere, è necessario prendere pienamente coscienza del perché #restiamoacasa.

Lo facciamo perché in questo modo l’ormai arci noto Coronavirus non abbia modo di propagarsi, attaccando altri esseri umani e quindi moltiplicando il numero di potenziali assisiti dal sistema sanitario nazionale, che non reggerebbe  all’onda d’urto (e in alcune Regioni del nord già è in grossa difficoltà). La curva dei contagiati, questo avete sentito ripetere molte volte, deve avere un picco meno “alto”, in maniera tale che il numero dei potenziali assistiti si dilati nel tempo e non sia più numeroso dei posti letto che può offrire la nostra assistenza sanitaria.

Dunque il quanto restare a casa è strettamente legato al quando si avranno un numero di contagiati minore, ma se si dilata nel tempo, sicuramente il periodo non sarà breve…

Ma, ci chiediamo, come si riesce a capire quando il contagio è diventato “gestibile”, se i numeri dei contagiati sono così variabili?

I nostri referenti locali e la nostra sede Regionale è subissata di chiamate di persone che vorrebbero fare il test, ma non possono farlo.

Sarebbe forse l’occasione di estendere il tampone preventivamente a tutti i soggetti che ne facciano richiesta, in base a criteri più ampli rispetto a quelli attuali? E perché non si è fatto il tampone /sempre/ ai soggetti che entrano nei pronoto soccorsi regionali? E Perché non si sono fatti i tamponi a OSS, infermieri e medici, che pure li richiedono da tempo?

Non subito, non senza criteri, ma ora sarebbe giusto pensarci.

Non parliamo poi dei numeri quantomeno strani degli altri Paesi (non solo d’Europa), o della solidarietà di Paesi lontani e, forse un po’ meno, vicini. E dei numeri altrettanto strani delle percentuali della mortalità…

E delle fake news?

Vogliamo parlarne?

In un momento come questo si moltiplicano le informazioni senza alcuna base scientifica, spacciate per verità celate ai più, informazioni tendenti ad alterare la percezione del rischio o da attrarre vantaggi economici…

dei prezzi moltiplicati di alcuni prodotti richiestissimi…

delle mille domande che i decreti del Presidente del Consiglio Conte moltiplicano…

delle interpretazioni varie sulle autocertificazioni…

Ma questo è anche un periodo che può permetterci di fermare un attimo il motore, anche delle nostre attività, per poter fare un passo indietro e ripartire di slancio, ma per questo servono strumenti eccezionali. Perché l’emergenza sanitaria non si trasformi, come di fatto sta avvenendo, in emergenza economica e finanziaria.

Ci attendiamo tanto da chi ha tante responsabilità. Noi, come sempre, faremo la nostra parte.