Unione Nazionale Consumatori Umbria | PoltroneSofà a Sanremo, UNC invia esposto all’Antitrust e all’Agcom
21390
post-template-default,single,single-post,postid-21390,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-13.1.2,qode-theme-bridge,wpb-js-composer js-comp-ver-5.4.5,vc_responsive

PoltroneSofà a Sanremo, UNC invia esposto all’Antitrust e all’Agcom

PoltroneSofà a Sanremo, UNC invia esposto all’Antitrust e all’Agcom

PoltroneSofà torna a Sanremo col suo divano in platea e il siparietto fra Amadeus e i due “artigiani della qualità”. UNC: pubblicità non palese.

PoltroneSofà è tornata al festival di Sanremo come sponsor e partner commerciale col suo divano in platea e i testimonial Bruno e Andrea, gli “artigiani della qualità” ormai volto fisso dell’azienda.

Spiega il giornale specializzato Inside Marketing: “Quella di PoltroneSofà per Sanremo è un’attività di marketing che va oltre il semplice product placement : i prodotti dell’azienda, ossia i divani, erano già diventati parte dello show e altrettanto sono stati nell’edizione 2024 della kermesse musicale. Si tratta, infatti, di una pubblicità contestualizzata nel modo più naturale possibile, con la creazione di siparietti tra il conduttore Amadeus e due dei volti ormai identificativi di PoltroneSofà: Bruno e Andrea”.

UNC: pubblicità non palese

L’Unione Nazionale Consumatori chiede invece di approfondire. L’associazione ha presentato un esposto all’Antitrust e all’Autorità delle Comunicazioni chiedendo di accertare la correttezza del siparietto allestito al Festival di Sanremo tra Amadeus e i due testimonial di PoltroneSofà.

«Una narrazione che è di fatto un messaggio pubblicitario, che sembrerebbe però non rispettare la disciplina di settore, con un aggiramento della normativa – afferma il presidente dell’associazione Massimiliano Dona – Il presentatore, infatti, non nomina mai il brand. Peccato che i personaggi Bruno e Andrea imperino da anni ogni giorno, in tutte le reti televisive. Insomma, non c’era bisogno di nominare PoltroneSofà per fare la pubblicità del marchio. Bastavano Bruno e Andrea».

Aggiunge Dona: «L’inserto del siparietto, poi, non può essere considerato un semplice product placement, dato che i divani sono diventati parte dello show, ma una pubblicità che però non è stata resa palese e non è stata resa chiaramente riconoscibile come tale, come prevede la legge. Per questo chiediamo alle due Authority di pronunciarsi e di accertare se questa modalità di messaggio sia conforme alla normativa vigente».

Diventa un caso la promozione di PoltroneSofà al Festival di Sanremo. I divani salgono sul banco degli imputati? Il dibattito verte sulla natura promozionale del “siparietto” con i testimonial del brand, i due “artigiani della qualità”, all’interno dello spettacolo allestito durante il Festival. È product placement o telepromozione? Per la Rai è tutto regolare perché si tratta di “un product placement come indicato nei titoli”. Per l’Unione Nazionale Consumatori “sembra più una telepromozione”. Dalla differenza risulterebbe una diversa modalità con cui “avvisare” il consumatore.

Rai: PoltroneSofà, è product placement
Secondo la Rai quella di PoltroneSofà non è una telepromozione quindi non è regolamentata con l’obbligo della scritta “messaggio promozionale”. Mentre sia all’inizio del programma sia al rientro da ogni pubblicità c’è la frase che indica l’inserimento di prodotti commerciali. È quanto argomentato in conferenza stampa dalla Rai che indica come la segnalazione della presenza di messaggi promozionali viene fatta all’inizio del festival e al rientro da ogni pubblicità.

UNC: “Divani e testimonial sono show a sé stante”

Qualche dubbio invece viene espresso dall’Unione Nazionale Consumatori.

«Il punto è proprio questo, ovvero se sia davvero un’operazione di product placement o un messaggio promozionale – afferma il presidente dell’associazione Massimiliano Dona – È assolutamente vero che appare più volte la sovraimpressione che avvisa dell’inserimento di prodotti commerciali all’interno del festival, ma a parte il fatto che questo non accade durante il siparietto, la questione è che il product placement consiste nel posizionamento di prodotti o marchi all’interno di un programma televisivo senza però interrompere il suo filo narrativo e la naturale struttura della trasmissione. Qui invece non ci si limita a esibire il divano (per il quale bastava l’avviso fatto dalla Rai), ma c’è uno spettacolino e i divani sono diventati parte dello show. Amadeus smette di presentare canzoni, interrompendo così il contesto narrativo, e scende apposta in platea per incontrare i testimonial e far vedere i prodotti dell’azienda, ossia i divani e i testimonial sono diventati uno show a sé stante, peraltro, almeno nelle prime due serate, senza alcuna discontinuità con lo spettacolo. Ieri almeno Amadeus è andato nel foyer del teatro per incontrarli, nelle prime due serate nemmeno questo».

Il punto diventa allora la natura della promozione. Per questo l’associazione ha chiesto chiarimenti all’Antitrust e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Prosegue Dona: «Sembra più una telepromozione (per la quale la legge obbliga alla scritta in sovraimpressione) che non un’operazione di product placement. Inoltre, non solo le telepromozioni, ma anche la pubblicità deve essere palese e chiaramente riconoscibile come tale. In ogni caso abbiamo chiesto appunto alle Authority di pronunciarsi sul punto e chiarire i confini».