Multa per “distanza da casa”: posso fare ricorso?

Uno dei dubbi che più attanaglia i consumatori che scrivono ai nostri sportelli è: cosa significa esattamente “massima distanza da casa”? Posso fare ricorso se ricevo una multa in emergenza Coronavirus? E a chi devo rivolgermi?

E’ bene sapere che per le infrazioni relative alle restrizioni per il Coronavirus di questo tipo, contrariamente al solito, il ricorso si può fare solo presso il Prefetto, e non anche al giudice di Pace. Proprio perché non esiste una distanza precisa, accogliere o respingere il ricorso è a discrezione del Prefetto, e 700-800 metri, per esempio, difficilmente possono essere considerati prossimità di casa. Per questo bisogna essere molto cauti nel fare ricorso se si è più lontani da casa di 200 o 300 metri. Inoltre, cosa non da poco, qualora il prefetto respingesse la richiesta, il cittadino sarebbe tenuto a pagare il doppio della sanzione.

Diverso è il caso di chi si siede un attimo mentre magari ha portato il cane a fare i bisogni: in questo caso infatti il ricorso  sembra giustificato perché siamo di fronte a un possibile abuso. Nei decreti infatti non c’è scritto che un cittadino non si può sedere, nell’ambito dell’attività lecita che sta svolgendo.

Per chi volesse fare ricorso, è bene sapere che normalmente si hanno 30 giorni di tempo per scrivere al Prefetto, ma, considerato il lockdown, questa scadenza è sospesa. Per quanto riguarda il tempo entro cui la richiesta deve essere accolta o respinta, si tratta di 180 giorni se ci si rivolge direttamente al Prefetto e 210 se il ricorso viene inviato al comando da cui proviene il verbale.

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