Il ristoratore può chiedere il documento di identità come garanzia?
E’ legale chiedere il documento di identità come garanzia di pagamento al ristorante? E’ accaduto recentemente che un ristoratore di fronte all’ennesima truffa di clienti allontanatisi senza pagare il conto, avrebbe annunciato di voler richiedere un documento di identità ai consumatori proprio per garantirsi da simili” inconvenienti”. Da qui è nata una discussione sui social network.
La richiesta di documento da parte di un privato
Nessuno può pretendere i nostri documenti personali ad eccezione delle forze dell’ordine (e persino con delle eccezioni), ma cosa succede in tutte quelle situazioni in cui è un privato (si tratti di un singolo commerciante o un’azienda) a richiederci documenti nell’ambito di un contratto?
In questi casi, mostrare la carta d’identità potrebbe essere necessario davanti al notaio, il quale, per attestare l’identità dei presenti, deve necessariamente prendere visione dei documenti. Per legge, poi, si può chiedere ad un cliente una fotocopia del documento d’identità (per poi trattenerla) solamente nelle seguenti ipotesi:
- per acquistare una scheda Sim di un telefono cellulare (in virtù della legge sul contrasto al terrorismo internazionale);
- per attivare una utenza di luce, acqua e gas;
- nel caso in cui la fotocopia del documento di identità venga chiesta dalla Pubblica amministrazione.
Se la banca richiede il documento di identità
L’esibizione di un documento di identità può essere richiesto anche in banca (o alle Poste) perché occorre registrare le generalità del soggetto che richiede di compiere l’operazione richiesta, come ad esempio l’apertura di un conto corrente, un prelievo, il ritiro di una raccomandata o di un plico per delega, ecc. Secondo Garante per la privacy la banca o l’ufficio postale devono identificare l’interessato con modalità comunque proporzionate caso per caso. E infatti, secondo il Garante, la banca o l’ufficio postale hanno l’onere di verificare l’identità dell’interessato basandosi su idonei elementi di valutazione, quali:
- la propria conoscenza personale;
- atti o documenti acquisiti in precedenza;
- l’esibizione di un documento di riconoscimento quando il caso concreto lo richiede;
- l’eventuale annotazione degli estremi del documento esibito.
Ciò significa che un istituto di credito potrà chiederti i documenti solamente se non c’è possibilità di identificarti in base alla conoscenza personale oppure a documenti acquisiti in precedenza.
La fotocopia del documento
La fotocopia di un documento d’identità, invece, può essere richiesta e trattenuta dalla banca o dalle poste solo se c’è una normativa che prevede espressamente l’acquisizione e la conservazione temporanea di tale copia o di fronte ad una particolare operazione da svolgere: vedi il caso dello sconosciuto che si presenta ad incassare un assegno: l’impiegato avrà la responsabilità del pagamento di fronte al suo cliente.
Chiedere di presentare la fotocopia della cartad’identità di chi delega al compimento di un’operazione è lecito: pensiamo ad esempio al ritiro di una raccomandata o di un pacco postale, i quali non possono essere consegnati nelle mani di chiunque. Tuttavia, accertata l’identità del delegante e del delegato, la fotocopia deve essere restituita. Non può, quindi, essere trattenuta.
Documenti in albergo
Per quanto riguarda i servizi turistici, detto che esibire un documento di identità è richiesto per imbarcarsi su aerei e traghetti, per alberghi e, più in generale, alle strutture ricettive, c’è una precisa previsione normativa: i gestori di esercizi alberghieri e di altre strutture ricettive (comprese quelle che forniscono alloggio in tende, roulotte, nonché i proprietari o gestori di case e di appartamenti per vacanze e gli affittacamere) possono dare alloggio esclusivamente a persone munite della carta d’identità o di altro documento idoneo ad attestarne l’identità (il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d’armi, le tessere di riconoscimento, purché munite di fotografia, rilasciate da un’amministrazione dello Stato). Tuttavia, la legge non parla di obbligo di trattenere i documenti, originali o fotocopiati che siano: da tanto possiamo desumere che gli albergatori possono chiederti di esibire i documenti, ma non possono trattenerli, nemmeno in fotocopia. Ciò che possono fare è trascrivere i dati personali dei clienti per poi compilare un’apposita scheda da inviare all’autorità di pubblica sicurezza.
In caso di minori
Infine un documento di identità deve essere esibito per legge per attestare l’età del consumatore nel caso di vendita di bevande alcoliche e prodotti del tabacco (tranne nei casi in cui la maggiore età dell’acquirente sia manifesta).
Analogo discorso vale laddove l’accesso a determinati servizi sia riservato ai maggiori di una certa età: dagli spettacoli vietati ai minori (cinema a luci rosse, se esistono ancora, mostre del porno tipo mi-sex, teatri con spettacoli a luci rosse), ai servizi dell’azzardo (casinò, sale scommesse, sale bingo, tutti i giochi con vincite in denaro).
Poi, anche se non più obbligatorio per legge, possono chiederti un documento quando paghi con carta di credito (non lo fa quasi nessuno, ma capita) e ogni volta che noleggi qualcosa, ma qui siamo nell’ambito dell’autonomia contrattuale.
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