IL CONTRIBUTO DI UNC UMBRIA AL PROGETTO EUROPEO CEC
CEC (Community Engagement on Cohesion) è un progetto di comunicazione, finanziato dalla Commissione europea e promosso dal CESAR (Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale), associazione presente sul territorio umbro. Con questo progetto, si intende attuare un processo di democrazia partecipativa, in cui si coinvolgono direttamente i cittadini nella fase iniziale della programmazione della politica di coesione, elaborando proposte sulla gestione dei fondi europei, in particolare in merito a infrastrutture verdi e gestione dei rifiuti.
Tra le attività organizzate dal CESAR nell’ambito del progetto, sono previsti dei focus group.
Il primo incontro si è tenuto venerdì 7 maggio 2021 e si è aperto con la presentazione dei testimonial che hanno partecipato al progetto per presentare proposte. In qualità di stakeholders, hanno partecipato funzionari della Regione Umbria, docenti/studenti dell’Università degli Studi di Perugia, esponenti di Lega Ambiente e, come associazione, abbiamo partecipato anche noi di UNC Umbria!
LA POLITICA DI COESIONE E LA STRATEGIA EUROPEA 2021-2027
Nel corso dell’incontro, prima di procedere con i lavori di gruppo volti all’elaborazione di proposte, si è ritenuto doveroso spiegare in cosa consista la politica di coesione.
L’UE e i paesi membri perseguono una serie di politiche, tra cui quella di coesione economica, sociale e territoriale, volta a ridurre il divario tra le regioni dei paesi membri dell’UE.
A tal fine, questi ultimi sono supportati soprattutto attraverso fondi strutturali che la Commissione europea destina alle regioni europee, come il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e il Fondo Sociale Europeo (FSE).
La politica di coesione è uno dei principali obiettivi dell’UE ed è attuata, dalle regioni europee, attraverso programmi operativi nazionali (PON) o regionali (POR). I primi hanno un’autorità di gestione a livello centrale, mentre i secondi hanno un’autorità di gestione a livello regionale.
Il progetto CEC è volto a raccogliere proposte dei cittadini con particolare riferimento al territorio umbro, dato che tali proposte verranno, poi, presentate alla Regione Umbria e saranno da quest’ultima vagliate ai fini della programmazione della politica di coesione per il settennio 2021-2027.
Il POR FESR e il POR FSE sono, rispettivamente, il Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e il Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo.
Questi programmi hanno una durata settennale, in quanto legati al bilancio europeo che ricopre un periodo di sette anni.
LA PROGRAMMAZIONE EUROPEA 2014-2020
Il POR FESR 2014-2020 rientra, assieme ad altri programmi, nella precedente programmazione europea ed è una programma che, solo per la Regione Umbria, vale 412 milioni di euro.
Il programma è stato dapprima concordato con i principali stakeholders della regione (associazioni, enti pubblici) ed è stato approvato dalla Giunta regionale per essere poi presentato alla Commissione europea, senza la cui approvazione, non è possibile adottare il piano.
Nella precedente programmazione, che sta volgendo al termine, rientra il tema del verde urbano, che si intende valorizzare ancor di più nel corso della prossima programmazione (2021-2027), alla stregua del Green Deal europeo, che rientra tra le strategie dell’UE.
INFRASTRUTTURE VERDI IN UMBRIA
La salvaguardia dell’ambiente è uno dei principali obiettivi dell’UE.
Per tale motivo, nell’ambito dei propri incontri, il CESAR ha deciso di porre l’attenzione sulle seguenti tematiche: infrastrutture verdi e gestione dei rifiuti.
Il 7 maggio 2021 si è iniziato a parlare di infrastrutture verdi e la discussione si concluderà il 28 maggio. Gli incontri riprenderanno a settembre per parlare di gestione dei rifiuti.
Con una parte delle risorse messe a disposizione dal POR FESR, sono già state realizzate infrastrutture verdi in Umbria: il Percorso ciclopedonale EX SAI (Passignano sul Trasimeno), la Pista ciclabile lungo il fiume Tevere etc.
Ma… si può fare di più!
Le infrastrutture verdi sono definibili, secondo la definizione della Commissione europea, come “una rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Ne fanno parte gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altri elementi fisici in aree sulla terraferma (incluse le aree costiere) e marine. Sulla terraferma, le infrastrutture verdi sono presenti in un contesto rurale e urbano”.
Investire in infrastrutture verdi crea benefici in termini economici, in quanto sfruttare aree naturali salvaguarda l’ecosistema ed è sicuramente meno costoso rispetto all’utilizzo di tecnologie artificiali. Guardando al futuro, tutto questo può portare, oltre che a benefici in termini economici e di salvaguardia dell’ambiente, anche a benefici in termini sociali e territoriali.
Si pensi a parchi che colleghino più zone della città (come, ad esempio, quello che già collega i quartieri di Ponte San Giovanni, Ponte Valleceppi e Ponte Felcino). Ebbene, è certamente auspicabile, anzitutto, sfruttare al meglio le aree già esistenti, magari creando piste ciclabili (per una mobilità sostenibile) o organizzando attività (ad esempio, mostre all’aperto), che rappresentino momenti di ritrovo e che siano, al contempo, interessanti dal punto di vista culturale.
Al termine del focus group del 7 maggio 2021, si è iniziato ad elaborare interessanti proposte, che possono essere così sintetizzate:
– sfruttare al meglio le aree già esistenti
– creare nuove infrastrutture verdi
Investire in infrastrutture verdi comporta numerosi vantaggi:
– riduzione emissioni CO2
– isolamento termico delle isole di calore, che sempre più ci circondano
– salvaguardia dell’ecosistema
– benefici in termini economici, sociali e territoriali
Nella consapevolezza di quanto sopra riportato, come UNC Umbria, abbiamo deciso di sostenere il progetto CEC, partecipando attivamente agli incontri ed elaborando, assieme agli altri stakeholders, le proposte che verranno vagliate dalla Regione Umbria per procedere alla nuova programmazione della politica di coesione.
(Sara Autorità)
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