Conti correnti, Bankitalia: aumentano i costi di gestione, 104 euro di spesa l’anno
Indagine della Banca d’Italia: nel 2022 aumenta la spesa di gestione di un conto corrente. Servono infatti 104 euro, oltre 9 euro in più rispetto all’anno precedente.
Nel 2022 aumenta la spesa di gestione di un conto corrente: servono infatti 104 euro, oltre 9 euro in più rispetto all’anno precedente. Secondo l’Indagine sul costo dei conti correnti 2022 pubblicata oggi dalla Banca d’Italia, gli italiani nel 2022 hanno sborsato più dell’anno precedente per mantenere attivo il proprio conto corrente. I costi di gestione sono lievitati da 94,7 euro del 2021 a 104 euro del 2022. Ciò ha portato ad un incremento delle tariffe del +11,6%.
La variazione della spesa è legata sia alla crescita delle spese fisse sia di quelle variabili, che hanno contributo all’aumento complessivo. “La crescita della spesa dei conti correnti online – prosegue Bankitalia – è stata molto meno pronunciata e pari a 0,7 euro, raggiungendo l’importo di 33,7 euro; la spesa di gestione dei conti postali è passata da 58,0 a 59,6 euro”.
L’apporto più significativo però, proviene dalle spese fisse cresciute di ben 5,9 euro nel 2022 e che erano già salite di 2,8 euro nel 2021 e 4,3 euro nel 2020, costi che gravano indiscriminatamente anche su chi ha una bassa operatività e fa un basso numero di operazioni.
Colpa dell’inflazione
Un danno ai consumatori che proviene dall’aumento dell’inflazione. Nel solo 2022, l’Istat ha registrato un aumento dei prezzi al consumo pari a +8,1%. Inoltre,tale situazione fa seguito a un lungo periodo di tassi di interesse straordinariamente bassi che avevano spinto le banche ad azzerare la remunerazione dei depositi in conto corrente e ad aumentare gli oneri a carico dei clienti. Dunque, i rincari raggiunti inducono le banche ad aumentare il costo dei conti correnti. Grazie all’home-banking e alle app oggi i costi operativi per gli istituti di credito si sono sensibilmente abbattuti, con una serie di operazioni compiute in autonomia dagli utenti attraverso smartphone o pc che non hanno alcun costo per le banche.
Gli istituti di credito più utilizzati sono quelli innovativi (spesso perché più convenienti). Mentre i meno scelti sono i colossi bancari, i costi e le commissioni non convincono i clienti. A subire i rincari più consistenti sono i conti correnti dei pensionati (con un +5%) e delle famiglie (con +4%).
Meno servizi più costi
Vi è poi un aumento di questo fenomeno. Infatti 4 milioni di persone risiedono in un comune italiano dove non c’è uno sportello bancario mentre 5 milioni e 900 mila vivono in comuni che ne hanno uno solo. Ciò richiede costi di trasporto per i clienti che vivono nelle zone più rurali e riduzione di benefici bancari effettivi.
I correntisti hanno meno servizi a fronte di maggiori costi. La desertificazione degli sportelli bancari e degli ATM sta lasciando isolate intere zone del territorio nazionale, comportando un’assenza di servizi, che risultano inoltre essere sempre più scadenti.
I clienti dovrebbero verificare la propria tipologia di conto corrente e sceglierne uno adatto alle proprie reali esigenze per cercare di contenere i costi, anche attivandosi per avere diversi “preventivi”.
Lascia un commento