Carne di tartaruga, otto bambini morti per intossicazione

Otto bambini e una persona adulta sono morti, mentre altre 78 persone sono state ospedalizzate a causa di una grave intossicazione, a seguito del consumo di carne di tartaruga nell’isola di Pemba, che fa parte dell’arcipelago di Zanzibar.

Le tartarughe sono animali protetti e la loro cattura, e quindi il loro consumo alimentare, sono soggetti a forti restrizioni o addirittura divieti.

In alcuni paesi costieri o insulare delle aree australi la carne di tartaruga rientra nelle tradizioni alimentari locali ed è considerata una prelibatezza.

Le tossine nella carne di tartaruga

Le tartarughe si alimentano di varie alghe ed alcune di queste, in condizioni climatiche particolari, producono delle tossine chiamate chelotossine (CLT). Si tratta di sostanze chimiche naturali la cui esatta natura non è interamente nota, che le tartarughe assimilano mangiando le alghe e accumulano nei loro tessuti.

Alle tartarughe le CLT non arrecano danni e gli animali vivono senza presentare nessun segno di intossicazione. Essendo animali apparentemente sani sono catturati e consumati senza particolari sospetti.

È peraltro possibile che i controlli sanitari sugli alimenti in alcuni Paesi siano piuttosto carenti e quindi le tartarughe finiscono nei piatti senza particolari precauzioni.

Il ruolo del cambiamento climatico

Anche se non è chiaro quale sia il meccanismo con cui le alghe producono le CLT, con ogni probabilità esso dipende dalla modifica delle condizioni ambientali in cui vivono le alghe e quindi dai cambiamenti climatici.

Il pericolo di assumere carni di tartarughe contaminate può essere quindi rilevante anche in considerazione del fatto che una tartaruga può pesare tra i 150 e i 200 kg e che è molto longeva e quindi ha potuto accumulare le tossine per molti anni.

Una tartaruga quindi può essere mangiata da diverse persone che possono essere intossicate contemporaneamente.

L’intossicazione provoca disturbi gastrointestinali, rush cutanei, vomito, epatomegalia e, nei casi più gravi, si può arrivare al coma e alla morte.

Le tossine trovate nel latte materno

In uno studio condotto da Rasamimanana e Coll. nel 2017 è stato dimostrato che le  CLT assunte con gli alimenti passano nel latte materno.

Alcune donne che allattavano i loro bambini hanno mangiato della carne di tartaruga contaminata. Si è visto che nello spazio di 24 ore  i loro bambini si sono ammalati e morti, mentre  le mamme non hanno manifestato sintomi particolarmente gravi. I bambini che assumevano latte artificiale non hanno avuto nessun problema.

Queste osservazioni dimostrano che il latte è una importante via di escrezione delle CLT e che i neonati sono particolarmente sensibili alle tossine.

Raccomandazioni per i turisti

Come accennato la carne di tartaruga in alcuni Paesi è un alimento comune e viene anche considerata una prelibatezza. Tale consumo non è invece diffuso in Italia e in Europa.

Oltre a non fare parte della nostra tradizione alimentare, bisogna tenere presente che le tartarughe sono a rischio estinzione e per tutelarle non si possono catturare ed uccidere, anche se non è espressamente vietato il consumo delle loro carni.

In alcuni Paesi esiste quindi Il pericolo di consumare inavvertitamente carne di tartaruga e tale pericolo potrebbe essere importante per i turisti che non conoscono le abitudini alimentari locali. Quindi è necessario chiedere sempre informazioni su quello che si mangia e che magari viene proposto con denominazioni sconosciute.

Ovviamente le donne che stanno allattando i propri bambini debbono assolutamente astenersi dal consumo di carne di tartaruga.