Auto No Cost: buone notizie per i consumatori!

Finalmente buone notizie per i clienti che in passato hanno aderito al meccanismo NO Cost e che si sono visti interrompere (o a volte neppure iniziare) i pagamenti mensili per l’attività di pubblicità sulle auto, peraltro di dubbia liceità dal momento che, ai sensi del Codice della Strada, è vietata l’apposizione di scritte pubblicitarie sugli autoveicoli. Chi vieta tale disposizione, è soggetto ad una sanzione amministrativa.

Vi sono state le prime pronunce positive dell’Arbitro Bancario Finanziario, adito da alcuni consumatori, il quale ha ritenuto che nel caso di finanziamento finalizzato all’acquisto dell’auto (che comprendesse anche il wrapping) ed in presenza di mancato pagamento delle rate “No Cost”, deve intendersi risolto parzialmente il contratto di finanziamento nella parte riguardante il wrapping.
In buona sostanza, la conseguenza di tale decisione è che la finanziaria viene dichiarata tenuta a restituire le somme finanziate per pagare il meccanismo pubblicitario No Cost (in genere Euro 5.500,00).

Sulla questione delle auto No Cost, già era intervenuta l’Antitrust, la quale ha multato alcune società che hanno posto in essere pratiche commerciali scorrette, prospettando ai consumatori la possibilità di acquistare auto a “costo zero” o, comunque, ad un prezzo fortemente ridotto attraverso l’abbattimento della rata di finanziamento. L’offerta consisteva nell’impegno, da parte dell’azienda, a corrispondere agli aderenti, per alcuni anni (durata del contratto) un compenso mensile comprendente il rimborso della rata di finanziamento per l’acquisto dell’auto e il rimborso delle spese di carburante, in cambio di un servizio pubblicitario prestato dai clienti, tramite l’applicazione di una pellicola (wrapping) sull’autovettura.

I consumatori, tuttavia, per aderire all’offerta, dovevano versare un anticipo per sostenere le spese di istruttoria e per il c.d. “Pacchetto Easy” affinché, per la durata del contratto, venissero erogati servizi quali, ad esempio, rimozione del wrapping e lucidatura dell’autovettura in prossimità della scadenza del contratto, prenotazione del cambio delle gomme e prenotazione dei tagliandi.

Le società che sono state multate esponevano i consumatori a ingenti e immediati esborsi. Inoltre, inducevano a ritenere che il rimborso mensile derivasse da una reale attività economica (quella pubblicitaria) che avrebbe consentito, nel tempo, di recuperare la cifra versata per l’acquisto dell’auto. In realtà, il rimborso era possibile sulla base del denaro corrisposto da tutti gli aderenti per l’acquisto delle autovetture. Pertanto, sarebbe stato impossibile rimborsare i consumatori, se non per un limitato lasso di tempo, non corrispondente all’intera durata del contratto.

Ora, grazie anche all’intervento dell’Arbitro Bancario Finanziario, alcune finanziarie, alla luce di tale orientamento, si stanno già predisponendo a proporre soluzioni transattive ai loro clienti.

Vi invitiamo pertanto a contattare la nostra associazione per avere tutti i chiarimenti del caso!

info@consumatoriumbria.it

 

 

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