Unione Nazionale Consumatori Umbria | “Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più”. Dal Mimit la nuova iniziativa col bollino tricolore
21499
post-template-default,single,single-post,postid-21499,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-13.1.2,qode-theme-bridge,wpb-js-composer js-comp-ver-5.4.5,vc_responsive

“Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più”. Dal Mimit la nuova iniziativa col bollino tricolore

“Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più”. Dal Mimit la nuova iniziativa col bollino tricolore

Fa il verso al titolo della commedia musicale degli anni Settanta Aggiungi un posto a tavola la nuova iniziativa per “favorire l’accesso delle famiglie alla ristorazione, in particolar modo quelle numerose con figli a carico”. Insomma per portare al ristorante le famiglie con bambini, alle prese con un caro vita che morde e fa risparmiare sul carrello della spesa.

Si chiama infatti “Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più” la nuova promozione lanciata sul sito del Ministero delle imprese e del made in Italy. Un’iniziativa che è “volta al contenimento dei prezzi di fruizione dei servizi per le famiglie – a vantaggio anche del turismo locale e della stagionalità, origine e territorialità dei piatti – valorizzando il settore della ristorazione italiana, della produzione agricola e del Made in Italy”, secondo le parole d’ordine del Ministero.

Aggiungi un posto a tavola per cinque mesi

Come funzionerà? Dal 1° febbraio al 30 giugno, quindi per cinque mesi, gli esercizi aderenti del settore della ristorazione e dell’agricoltura promuoveranno quelle che vengono definite come “soluzioni ed iniziative di contenimento dei prezzi dei servizi della ristorazione a favore delle famiglie e, nel caso degli agriturismi, anche la commercializzazione di prodotti agricoli del territorio”.

Imprese e agriturismi, su base volontaria, si impegnano insomma a lanciare iniziative quali menù bambini, sconti infrasettimanali con una giornata di riduzione dei prezzi sul menù dal lunedì al giovedì, piatti del territorio a prezzi calmierati.

Menu bambini fino a 10 euro

Il menu bambini riportato dal Ministero “a titolo esemplificativo” è quello di pietanze per i minori “ad esempio fino a 10 anni, fino a 10 euro, privilegiando la genuinità delle pietanze proponendo menù con attenzione non solo alla gradibilità, ma anche e soprattutto al rispetto dell’equilibrio nutrizionale, attraverso l’applicazione delle nozioni base sui corretti stili alimentari e sui valori nutrizionali dei principali prodotti alimentari offerti, tenendo conto dei principi che sono alla base della dieta mediterranea”.

Bollino tricolore e adesione dei fast food

C’è online l’elenco delle imprese partecipanti e, come era stato per il trimestre anti-inflazione, non esiste un elenco dettagliato di cibi o pietanze che rientrano nella campagna. E come per il carrello tricolore anche questa iniziativa ha il suo bollino, un logo che riprende i colori della bandiera italiana con la scritta“Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più”.

Partecipano quattro ministeri (Mimit, Ministero dell’agricoltura, della Salute, del Turismo) e il Dipartimento per le politiche della famiglia. Il contesto, si legge su una scheda di sintesi, è quello di “promuovere specifiche attività di valorizzazione del settore della ristorazione italiana, straordinario veicolo di conoscenza e promozione del Made in Italy e della varietà regionale e territoriale dei piatti tipici, favorendo i consumi delle famiglie, specialmente quelle più numerose che, in un periodo di perduranti pressioni inflazionistiche, hanno dovuto rivedere le proprie abitudini di consumo con ricadute anche sulla propensione alla fruizione dei ristoranti”.

L’iniziativa sembra insomma ricalcare l’analogo trimestre anti-inflazione, lanciato con gran battage pubblicitario e concluso con risultati non certo impressionanti. Se si pensa ad esempio che il menu bambini è opzione già presente in molti ristoranti e fast food, l’iniziativa non sembra introdurre vere novità – senza contare che la prima preoccupazione delle famiglie numerose alle prese con il caro-vita non è forse quella di pranzare fuori.

da HelpConsumatori