Proposta: I giovani nel mercato del lavoro

Che cosa: 1)Allineare l’offerta formativa alla domanda di lavoro, per avere una visione prospettica sulla quantità di risorse necessarie al sistema economico.
2)Diffondere la cultura ‘Studio ergo lavoro’ a beneficio degli studenti e delle famiglie.
3)Coinvolgere le imprese nella definizione delle competenze da creare, attraverso la collaborazione con le scuole(es.Comitato tecnico scientifico).
4)Favorire l’apprendimento pratico per i giovani nelle aziende(da stage di breve durata ad un vero e proprio sistema di alternanza scuola-lavoro).
Perché: Per far fronte alla disoccupazione giovanile italiana, bisognerebbe mirare innanzitutto ad un approccio scolastico legato al problem solving. Quest’ultimo porterebbe ad acquisire una ‘forma mentis’, ossia un’ impostazione della mente, che sia utile in vari ambiti, tra cui quello lavorativo; raggiungendo una maggiore integrazione sia nel mondo dell’istruzione che nei luoghi di produzione. I tre modelli di sistemi da cui poter prendere spunto dagli altri Paesi sono: – Modello duale tedesco (Apprendistato giovanile di massa) – Job placement Anglosassone (Agenzia informativa del sistema formativo sul mondo del lavoro) -Il Jisseki Kankei giapponese (capaci di agevolare le transizioni-scuola lavoro).
Come:1)Incentivare le scuole a raccogliere e pubblicare dati sullo Stato occupazionale dei propri diplomati e laureati.
2)Attivare un piano di comunicazione facendo sì che ci sia un orientamento nelle scelte degli studenti e delle famiglie, per quanto concerne i percorsi di studio.
3)E’ necessario di base una ‘grande alleanza’ tra pubblico e privato, con l’obiettivo della realizzazione di riforme strutturate a supporto della transizione dalla scuola al lavoro.
Quando e Dove: Nel corso liceale e universitario.
-Diletta Mattioli
-Andreea Moisa
-Anna Pirani
-Olmo Moretti
-Valentina Fagiolini
-M.Rebecca Bianchi
-Rebecca Soldati
-Tommaso Benedetti
Tutor:Paoletti