Regali, addobbi e alimenti, attenzione alla contraffazione
Le contraffazioni a Natale sono sempre più ricorrenti. Durante il periodo delle feste natalizie c’è un “tradizionale” incremento dei consumi dovuto alla generale euforia vacanziera favorita anche dall’arrivo delle tredicesime che alimentano le risorse finanziarie delle famiglie.
Fanno parte della tradizione gli incontri in famiglia con ricchi pranzi e cene accompagnati da abbondanti libagioni e lo scambio di doni che fanno felici grandi e bambini. Sono moltissime anche le occasioni di incontri in luoghi pubblici con pranzi, cene, veglioni accompagnati da ricchi “cotillon”.
In questa situazione non è raro imbattersi in truffe e contraffazioni di vario tipo. Cerchiamo di capire quali.
Attenzione a giocattoli, fuochi d’artificio, addobbi natalizi, abbigliamento e accessori.
Si tratta di oggetti utilizzati da tutti compresi i bambini, e non sempre si percepiscono i pericoli che possono annidarsi. Per tale motivo la legislazione dell’Unione Europea è molto rigorosa. Con la Direttiva 2009/48/CE è divenuto obbligatorio che i vari oggetti, sia quelli prodotti nell’interno della UE, sia quelli di importazione da Paesi terzi /USA, Cina, India, ecc.) siano controllati prima di essere messi in commercio e soltanto a quelli che li superano si può apporre il marchio CE (Conformità Europea). Tale marchio ha dimensioni standard e non deve essere confuso con altri marchi ingannevoli come quello del “China export”, che non assicurano il rispetto delle garanzie richieste dalla UE. La contraffazione del marchio CE dimostra l’assenza di controlli e può nascondere pericoli anche molto seri come, ad esempio, la cessione di sostanze chimiche tossiche, di allergeni (ad esempio nichel), difetti nell’isolamento dei cavi elettrici, ecc. che possono essere causa di gravi lesioni.
Il rischio dei cosmetici contraffatti.
Profumi, creme, saponi e altri cosmetici sono tra i regali più diffusi. Si tratta di prodotti anche molto costosi e il rischio di contraffazioni è molto elevato. In questo genere di prodotti, la confezione riveste un ruolo molto importante e trattandosi di prodotti sigillati non sempre all’acquisto si possono apprezzare le caratteristiche qualitative come la fragranza o la consistenza.
Trattandosi molto spesso di regali può anche capitare che eventuali difetti vengono scoperti al momento in cui si aprono e non sempre è possibile restituirli al rivenditore. Si tratta di situazioni di cui i rivenditori di cosmetici contraffatti possono approfittare. I cosmetici sono costituiti da diverse sostanze chimiche più o meno “pure”. I contraffattori potrebbero utilizzare prodotti di qualità inferiore che permettono di produrre cosmetici apparentemente di ottima qualità, ma potenzialmente dannosi per l’eventuale presenza di sostanze tossiche.
Gli alimenti delle festività più consumati.
Durante le festività ci sono molte occasioni conviviali in cui si consumano, e spesso si eccede, sia alimenti tradizionali, sia alimenti esotici. Le aumentate richieste di cibo alle volte spingono i produttori a contraffare gli alimenti con lo scopo di incrementare i guadagni.
Vediamo qualche contraffazione più frequente.
Salumi e formaggi.
L’industria salumiera e quella casearia italiana producono una grande quantità di salumi di formaggi con caratteristiche organolettiche (e anche nutrizionali) diverse. Di particolare pregio sono quelli a denominazione di origine protetta (DOP) che vengono prodotti seguendo rigorosi disciplinari di produzione e il loro prezzo è più elevato. Non è raro vedere spacciato un prosciutto comune per San Daniele o Parma oppure una mozzarella fatta con latte di mucca per mozzarella di bufala campana. Il consumatore alle volte non sa che il costo dei salumi e dei formaggi dipende dalla qualità e la sicurezza delle materie prime e dal processo di produzione. Per fare un parmigiano o un grana bisogna utilizzare latte di qualità e la maturazione può durare anche oltre due anni. Analogo discorso si può fare per i salumi tipici. Un interessante approfondimento sulla contraffazione dei salumi è stato già pubblicato sul nostro sito.
Prodotti da forno e dolciumi.
Il panettone e il pandoro sono tra gli alimenti più consumati. La loro produzione è regolamentata dal DM del 22/7/2005 e per evitare delle contraffazioni il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso una circolare il 3.12.2009. Sostanzialmente le norme vigenti stabiliscono gli ingredienti che possono essere utilizzati e che debbono essere riportati nelle etichette. Si ricorda che anche per quelli artigianali deve essere resa disponibile al consumatore la composizione (Informazioni più complete si trovano in ”Come riconoscere il vero pandoro e panettone” pubblicato su www.consumatori.it il 10.12.1922).
Tra i dolciumi quelli a base di frutta secca sono tra i più diffusi. Praticamente ogni località italiana ha la sua specialità dolciaria. In alcuni casi c’è stata una industrializzazione (vedi panforte), ma più frequentemente la produzione è rimasta artigianale. Anche in questi casi è importante disporre di una etichetta o quanto meno informazioni nutrizionali e sulla composizione.
Una contraffazione importante è la mancata indicazione della eventuale presenza di allergeni che può aversi soprattutto nelle produzioni artigianali e che potrebbe avere serie conseguenze per alcune persone.
La frutta secca.
Noci, mandorle, nocciole, fichi secchi, pistacchi, datteri, ecc. sono molto richiesti. Gran parte di questi alimenti sono di importazione e può capitare che la loro conservazione sia avvenuta in modo inidoneo e che si siano sviluppate delle muffe. Si tratta di prodotti potenzialmente pericolosi e la loro commercializzazione rappresenta una grave contraffazione. Il consumatore dovrebbe fare attenzione ed evitarne l’acquisto.
Vini e spumanti.
Le feste natalizie sono caratterizzate da abbondanti libagioni e la scelta dei vini e degli spumanti diviene molto complicata dalle numerosissime “etichette” e variabilità dei prezzi. Una delle contraffazioni più frequenti è quella di “spacciare” un vino comune per vino tipico. Si passa infatti dal semplice vino da tavola (VTD) a quello di origine controllata (DOC) passando per gli IGT, DOCG e VOPRD. Non sempre è facile districarsi tra le varie sigle anche perché può capitare che qualcuno spacci per tipico un vino comune. In ogni caso è bene sapere che le etichette di tipicità (DOC, IGT, ecc.) sono stampate in numero limitato sotto il controllo delle Autorità e possono essere apposte soltanto sui vini che rispondono ai requisiti richiesti-
Per i vini con le bollicine (spumante, prosecco, champagne, lambrusco, ecc.) l’effervescenza è dovuta alla fermentazione naturale. La contraffazione più importante di aggiungere anidride carbonica a un vino comune trasformandolo in spumante. Ovviamente i vini gassati artificialmente hanno un valore economico molto modesto anche se fanno il botto ugualmente e forse anche più forte.
Come possiamo evitare le truffe?
Durante le festività natalizie le possibilità di contraffazione aumentano in modo consistente. Per evitare di essere imbrogliati bisogna rivolgersi a canali di vendita legali (mercati, negozi, grande distribuzione) che rilasciano delle garanzie e comunque rispondono della qualità e la sicurezza di quello che vendono. E’ bene fare attenzione a venditori improvvisati e anche al commercio elettronico perché questi casi le garanzie sono spesso pressoché nulle e i risparmi possono essere fittizi.
Un’ultima annotazione riguarda la frequentazione di veglioni o feste in ristoranti dove vengono proposti menù favolosi a prezzi esorbitanti. Considerando che il pasto rappresenta il “cuore” di queste manifestazioni, si consiglia di visionare attentamente i menu, quali sono gli ingredienti che costituiscono i vari piatti cercando di capire che cosa effettivamente si mangerà.
Se si è allergici e/o intolleranti a qualche alimento è bene comunicarlo in anticipo, ma una volta deciso di partecipare bisogna pensare soltanto a divertirsi perché le possibilità di ottenere eventuali rimborsi se non si è soddisfatti sono pressoché nulle.
(Agostino Macrì)
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