Unione Nazionale Consumatori Umbria | Le scuole riaprono online? Tutti i bambini devono essere messi in condizione di seguire le video lezioni!
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Le scuole riaprono online? Tutti i bambini devono essere messi in condizione di seguire le video lezioni!

Le scuole riaprono online? Tutti i bambini devono essere messi in condizione di seguire le video lezioni!

La Ministra Azzolina affronta il tema delle problematiche legate alla didattica a distanza, ricordando che le scuole possono e devono segnalare i casi di studenti senza strumenti per seguire le lezioni online. “C’è un problema con i meno digitalizzati. Che spesso sono anche i più poveri – spiega Azzolina -. Lavoriamo per garantire che tutti i ragazzi abbiano una risposta. Abbiamo stanziato risorse perché le scuole potessero intervenire direttamente. Nessuno deve restare indietro”.

La Ministra dell’istruzione ricorda lo stanziamento di 70 milioni di euro proprio a sostegno degli studenti in difficoltà: “Queste risorse possono risolvere il problema di dotazione di oltre 300 mila alunni. Non sono pochi. Il censimento lo stiamo facendo giorno dopo giorno. Le scuole, poi, stanno dando in comodato d’uso anche i device che hanno comprato negli ultimi anni grazie anche ai fondi del Piano Scuola Digitale. Anche questi garantiranno un’importante copertura. Molte Regioni, Comuni, Associazioni, anche privati stanno facendo la loro parte. La scuola è del Paese, è giusto che tutti vogliano occuparsene. A scuola ci sono i cittadini del futuro, dobbiamo occuparci di loro come collettività. Se serviranno altre risorse le assicuro che le troveremo“.

Sono in contatto con tanti dirigenti scolastici – continua Azzolina – che ringrazio sempre per il lavoro che stanno svolgendo, che, insieme ai rappresentanti dei genitori, si stanno occupando di censire le esigenze delle famiglie. Gli insegnanti devono segnalare i casi in cui serve un tablet o un computer. Proprio per questo motivo abbiamo dato indicazioni inequivocabili alle scuole: dirigenti e docenti possono intervenire in qualsiasi momento. Vogliamo raggiungere più studenti possibile, più segnalazioni ci arrivano e prima raggiungeremo questo obiettivo“.

Quanti sono gli alunni e studenti che hanno problemi a svolgere la didattica a distanza? Per il ministero dell’Istruzione sarebbero solo il 6%.

Ci sono però alcuni sondaggi, sempre su vasta scala, che rivelano cifre di alunni esclusi ben più alte. In base a questi dati, la grande sfida delle istituzioni per arrivare ad una didattica on line che arriva ad ogni studente, sarebbe tutta da vincere.

L’ultimo monitoraggio settimanale dell’Osservatorio “Scuola a distanza” di Skuola.net conferma le difficoltà: la dotazione tecnologica delle famiglie è il principale tra gli ostacoli che impediscono l’affermazione della didattica a distanza. Dalla verifica, che ha coinvolto 25 mila alunni di medie e superiori, è emerso che il 27% degli intervistati, ha detto che in casa non ci sono dispositivi a sufficienza (computer, tablet, ecc.) per studiare e far lavorare i genitori contemporaneamente. La connessione non va meglio: il 23% delle famiglie con alunni ha ancora problemi di Rete, anche se va sottolineata una notizia positiva: un ulteriore 33% li ha risolti nel corso delle settimane.

Dal monitoraggio è anche emerso che le cause più ricorrenti a fare didattica a distanza sono un collegamento fisso così veloce da supportare uno svolgimento fluido delle lezioni (in ben il 61% dei casi), mentre il 24% accede a Internet usando un hotspot mobile con la copertura della rete che però alla resa dei conti risulta insufficiente. Sempre un alunno su quattro ha pochi gigabyte a disposizione. Il 9% non ha nemmeno i pochi giga. In assoluto, inoltre, tra coloro che si collegano, circa un ragazzo su tre riporta che ad oggi è ancora costretto a convivere con disagi ‘organizzativi’ e malfunzionamenti di carattere tecnico. E, per una volta, questa situazione si riscontra in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale.

Intanto, il 27 marzo anche l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), Filomena Albano, ha lanciato l’allarme per chi ha disabilità, per i fuori famiglia, per i minorenni in condizione di povertà e marginalità, per quelli nel circuito penale, per i figli di detenuti, per quelli di famiglie problematiche e per quelli segnati dall’epidemia. In una lettera inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il Garante ha chiesto interventi urgenti “per bambini e ragazzi che in questi giorni sono alle prese con le misure di contenimento dell’epidemia causata dal coronavirus in condizioni difficili, spesso drammatiche, di isolamento, di pericolo e di emarginazione”. Tra le priorità, ha scritto, c’è anche quella di rendere “effettivo il diritto all’istruzione”, attivando “tempestivamente la scuola a distanza per tutti e fare in modo che chi è privo di pc o tablet connessi ne sia dotato”.

“Non funziona”. È il grido d’allarme dei genitori che in questi giorni sono alle prese con i propri figli tra i vari corsi online. La didattica a distanza non funziona. La scuola ai tempi del coronavirus cambia faccia e diventa telematica. È la scuola che in tanti chiedono da tempo e che ora per una questione di emergenza inaspettata è diventata realtà. Tuttavia, come ogni novità, la scuola online nata in fretta per l’emergenza coronavirus sta preoccupando molti genitori. Sono, infatti, diversi i genitori di studenti preoccupati perché la scuola online non funziona.

Le preoccupazioni non solo, infatti, solo da parte dei genitori per i propri figli che possono incontrare problemi a seguire le lezioni online, o da parte di genitori che mettono anche in dubbio l’efficacia di lezioni telematiche e relativi compiti, ma sono anche dei professori, professoresse e mastre e maestri. Diversi docenti, e soprattutto i precari, infatti, in diverse parti di Italia, esattamente come fatto da alcuni genitori, hanno lamentato diversi problemi. Ci sono problemi di accesso alle piattaforme telematiche dedicate. Le connessioni Internet lente che non consentono di effettuare lo svolgimento del lavoro dovuto nei tempi previsti e come da programma. L’evidenza che non tutti possiedono tablet o pc, e questo vale tanto per i docenti, anche se si tratta di casi rarissimi, quanto soprattutto per alcuni alunni. Alcuni docenti hanno spiegato come sono diversi gli alunni che non hanno quotidianamente la possibilità di connettersi per seguire le lezioni online, perché magari in famiglia vi sono due figli frequentanti le scuola ma un solo computer e in tal caso chi deve seguire le proprie lezioni? E i figli che nel frattempo non possono seguirle cosa possono fare? Un sistema nato troppo in fretta e che per ora non funziona perfettamente.

PER QUANTO SOPRA LA NOSTRA ASSOCIAZIONE FA APPELLO A TUTTI I POSSESSORI DI COMPUTER, TABLET, SMART PHONE che possano mettere in condivisione o regalare il loro apparecchio di contattare la nostra Associazione che provvederà a consegnare alle scuole e alle famiglie che ne faranno richiesta gli strumenti ormai necessari per tutti i ragazzi/bambini!

Come chiosa il nostro Presidente Avv. Damiano Marinelli che nessun bambino, che nessuna bambina, resti indietro! Non sarebbe solo un errore, ma un vero delitto, la Scuola è inclusione! I nostri bambini e ragazzi hanno bisogno di tutti quelli che possono!!!

Fonti: tecnicascuola.it, oggiscuola.com