La denuncia di Unione nazionale: Prognosi sul verbale di pronto soccorso? Solo a pagamento all’ospedale di Perugia

Poniamo l’attenzione sulla prassi attualmente in uso presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia in relazione alla mancata indicazione, al momento delle dimissioni, nel verbale di pronto soccorso della prognosi clinica del cittadino allorquando l’ingresso al pronto soccorso avviene a seguito di incidente stradale.Il Diritto alla salute è un bene tutelato dall’art. 32 della nostra Costituzione e viene concretamente garantito a tutti i cittadini attraverso il sistema sanitario nazionale, per il tramite di tutti i suoi operatori. Ne deriva che il diritto alla salute determina in capo all’utenza un diritto alla sanità perchè è attraverso l’opera ed il lavoro di tutta l’organizzazione medico-sanitaria che ci sentiamo tutelati sotto ogni profilo, dall’accoglienza alla cura, dai controlli alla completezza delle informazioni sul nostro stato di salute, profili che ci rendono consapevoli e partecipi del personale processo riabilitativo.

Consapevoli della circostanza che la prognosi clinica non rappresenta il periodo esatto in cui una patologia esaurisce tutti i suoi effetti poichè essi variano in base ai soggetti interessati e alle eventuali patologie pregresse, tuttavia l’esperienza del medico è in grado di individuare un intervallo di tempo in cui gli effetti e le conseguenze di quella patologia specifica tendono ad esaurirsi. La prestazione del medico di prime cure, di fatto, si sostanzia in tre fasi: Diagnosi, Prognosi (Clinica),Cura o Terapia.

Demandare, nei casi di ingresso in pronto soccorso a seguito di sinistri stradali, la conoscenza della prognosi clinica dell’infortunato all’acquisto, al costo di euro 42,00, di un certificato a fini assicurativi che altro non è che la stampa dell’ultima parte del verbale di pronto soccorso già redatto dal medico, è una prassi altamente discriminatoria nei confronti dei cittadini meno abbienti e nei confronti di quei soggetti che possono scegliere di non attivare alcuna pratica risarcitoria nei confronti dell’impresa di assicurazione di turno e soprattutto è una prassi che non ha alcun fondamento giuridico e/o giurisprudenziale. Non esiste nel codice delle assicurazioni private una norma che subordina l’eventuale risarcimento dei danni fisici alla persona a seguito di sinistro stradale alla produzione di un certificato assicurativo, così formatosi. A ciò aggiungasi, altresì, che la Legge Regionale a cui è affidata la disciplina della Sanità non comprende norme che concedono agli operatori del Servizio Sanitario Nazionale la facoltà di scegliere se inserire o meno l’indicazione della prognosi clinica nei verbali di dimissione dal pronto soccorso.

Osserva sulla vicenda l’Avv. Luca Dattolo, Consigliere del Direttivo dell’Unione Nazionale Consumatori Umbria “Tale prassi è figlia di una scelta aziendale ponderata (bene o male dipende dai punti di vista) dell’Ospedale di Perugia che da una parte limita l’operato anche dei propri medici di turno al pronto soccorso i quali compiono per intero la prestazione indicando correttamente la prognosi clinica che ritengono adeguata al momento della presa visione della patologia e, dall’altra, finisce per ripercuotersi sulle tasche dei cittadini i quali soltanto per conoscere la prognosi devono spendere soldi il cui rimborso deve essere necessariamente richiesto all’impresa di assicurazione accollandosi il rischio che tale spesa non verrà mai risarcita”.


CONSUMATORI ! La denuncia di Unione nazionale: Prognosi sul verbale di pronto soccorso? Solo a pagamento all’ospedale di Perugia
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