Giornata mondiale dell’obesità, 2 miliardi di adulti con problemi di peso

Si stima che nel mondo, oggi, più di 2 miliardi di adulti abbiano un eccesso di peso e fra essi oltre 650 milioni siano obesi. Il 4 marzo è la Giornata mondiale dell’obesità.

L’obesità come epidemia che coinvolge tutto il mondo. L’Organizzazione mondiale della Sanità l’ha chiamata Globesity. Colpisce adulti e bambini. Si stima che nel mondo, oggi, più di 2 miliardi di adulti abbiano un eccesso di peso e fra essi oltre 650 milioni siano obesi. E le previsioni per l’immediato futuro sono allarmanti: 1,9 miliardi di persone vivrà in condizioni di obesità al 2035; si stima che l’obesità infantile aumenterà del 100% fra il 2020 e il 2035; una persona su quattro avrà problemi di obesità al 2035 secondo il World Obesity Day, la Giornata mondiale dell’obesità che sarà celebrata il 4 marzo. Non si salva l’Italia. Secondo l’Istituto superiore di sanità il 43% della popolazione presenta un eccesso di peso, per il 33% sovrappeso e per il 10% obesità.

La Giornata mondiale dell’obesità rappresenta per la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) “un’importante opportunità per riflettere sulla sfida globale posta dall’obesità e promuovere azioni concrete per migliorare le strategie di cura e prevenzione per questa patologia”, informa la Società.

Il 4 marzo è un’occasione anche per sensibilizzare i cittadini nei confronti dei pregiudizi e le discriminazioni che subiscono le persone con obesità: la patologia è una sfida complessa che richiede comprensione ed empatia sia da parte dei professionisti della salute, che da parte della popolazione generale.

 

Sensibilizzazione e prevenzione “Obesità e Salute delle Donne”
Uno dei temi previsti dalla giornata pone l’accento su alcuni aspetti della campagna di sensibilizzazione, tra questi “Obesità e Salute delle Donne“. Secondo la World Obesity Federation, le donne sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi dell’obesità e per questo è fondamentale promuovere uno stile di vita sano fin dalla giovane età a scopo preventivo e, in ambito curativo, è necessario riconoscere e trattare le possibili cause nonché altre patologie associate all’obesità.

“Approcci personalizzati e modificazioni dello stile di vita rimangono il cardine della cura dell’obesità”, afferma la Prof.ssa Anna Tagliabue Presidente della SINU. “Una alimentazione corretta deve essere varia, frugale, con il consumo di alimenti nella loro forma naturale e meno processata possibile (nel rispetto della sicurezza alimentare), che vanno consumati lentamente e con consapevolezza. Le evidenze scientifiche hanno dimostrato che non esiste un approccio dietetico ottimale per tutti, ma è necessario adattare le strategie di perdita di peso alle esigenze individuali, considerando preferenze, abitudini, livello culturale e contesto sociale. Sono altrettanto importanti gli altri aspetti dello stile di vita quali attività fisica quotidiana, durata adeguata di riposo, seguire i ritmi “fisiologici” del nostro organismo, rispettando orari dei pasti e del sonno”.

Obesità dei bambini

Per quanto riguarda i più giovani, dal rapporto “WHO European Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI) Report on the fifth round of data collection, 2018-2020 (2022)”, è emerso che la prevalenza nei bambini e nelle bambine di 7-9 anni è del 29%, con un valore più alto tra i bambini (31%), rispetto alle bambine (28%).

Tra i fattori di rischio figurano le predisposizioni genetiche, tuttavia, anche il contesto ambientale svolge un ruolo altrettanto importante predisponendo il soggetto al consumo eccessivo di cibo poco salutare aggravato dalla pubblicità e da marketing aggressivi che spingono enormemente al consumo di “junk food”, determinando preferenze alimentari che, acquisite in età infantile, possono essere difficili da cambiare in età adulta.

L’obesità infantile rischia dunque di sviluppare tutta una serie di disturbi e malattie, ad esempio, i risultati di uno studio svedese, pubblicato sulla rivista Obesity nel 2023, mostrano che il rischio di andare incontro a diversi tipi di tumore sembra essere proporzionale all’indice di massa corporea che si ha quando si hanno circa 18 anni. Le conseguenze dell’obesità possono essere gravi, inoltre, non solo per quanto concerne la salute fisica, ma anche quella mentale: la discriminazione sociale, il bullismo e lo stigma associati all’obesità possono portare a problemi di autostima e ansia, elevati livelli di stress e persino depressione, a causa dell’immagine corporea negativa. Proprio a questa fascia di età va indirizzata la maggiore attenzione, oltre che la ricerca per la prevenzione.

La Giornata Mondiale dell’Obesità è una occasione per sensibilizzare i cittadini nei confronti dei pregiudizi e le discriminazioni che subiscono le persone con obesità. È necessario un impegno collettivo, attraverso iniziative educative, politiche pubbliche ed accesso equo ai servizi sanitari, affinché le scelte salutari diventino quelle più semplici e a portata di tutti, in modo da prevenire e combattere l’obesità.

Da Heplconsumatori

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