Unione Nazionale Consumatori Umbria | Coronavirus, la pandemia non ferma le truffe
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Coronavirus, la pandemia non ferma le truffe

Coronavirus, la pandemia non ferma le truffe

Anche al tempo di Coronavirus le truffe non sembrano fermarsi. Tra episodi di phishing e la vendita di pseudo cure, anche in questa fase non c’è da stare tranquilli.

 

Phishing

La Polizia Postale continua a ricevere numerose segnalazioni da parte dei consumatori a cui vengono inviati messaggi spam truffaldini in cui si promuove un presunto gioco a premi organizzato da alcune grandi catene di supermercati.

In particolare, i truffatori ingannano gli utenti del web con messaggi che promettono buoni spesa fino a 500€ in regalo ad alcuni fortunati vincitori. L’unico requisito per accedere a questo invitante premio consiste nel compilare un modulo specifico con i propri dati sensibili.

Si tratta di una truffa: le grandi catene di distribuzione a cui si fa riferimento specificano infatti di non aver attivato questo genere di promozioni e invitano tutti a controllare sempre il mittente accertandosi che si tratti di una comunicazione partita da un indirizzo mail ufficiale.

 

Finte cure

Il periodo è piuttosto propizio per la diffusione di fake news e, di pari passo, sempre maggiori sono purtroppo anche le truffe che provano ad estorcere denaro ai malcapitati promuovendo cure miracolose.

È stata di recente scoperta una campagna di frodi informatiche che, attraverso l’invio di mail firmate da una finta dottoressa che si spacciava per esperta dell’OMS, invitavano gli utenti a scaricare un allegato con al suo interno presunte indicazioni per evitare l’infezione da COVID-19. Nell’allegato non c’era nulla di quanto promesso ma al contrario un virus informatico pronto ad infettare il computer.

E ancora, alcune persone avrebbero ricevute telefonate dove veniva proposto loro in cambio di un contributo di 50€, di ricevere un miracoloso vaccino per il Coronavirus direttamente a casa propria. Il vaccino per il Covid-19 ancora non esiste, e quando verrà diffuso sicuramente non ci verrà spedito a casa!

 

Truffe a domicilio

In questi giorni sono state raccolte numerose segnalazioni secondo cui alcune persone stavano citofonando in varie case spacciandosi per operatori ecologici incaricati di ritirare i rifiuti direttamente dall’interno degli appartamenti. L’intento dei malintenzionati era in realtà quello di intrufolarsi nelle abitazioni per derubare i malcapitati. Episodi del genere si sono concentrati nella città di Roma dove l’azienda municipale incaricata della raccolta “porta a porta” ha comunicato che la raccolta dei rifiuti si svolge con il ritiro da parte degli operatori degli appositi contenitori che vanno lasciati fuori dagli appartamenti, nessuno vi chiederà quindi di aver accesso alla vostra abitazione. Se vi dovessero capitare episodi del genere contattate immediatamente le autorità.

Altra truffa diffusa su tutto il territorio nazionale consiste nell’affiggere negli androni di alcuni palazzi fogli con il logo del Ministero dell’Interno in cui si invitano i condomini a lasciare i propri appartamenti nell’attesa che si concludano dei fantomatici controlli da parte dell’autorità. Le Forze dell’Ordine (quelle vere) invitano a segnalare la truffa che, a volte, viene perpetrata anche per via telefonica.

Nelle scorse settimane inoltre vi abbiamo anche segnalato anche la cosiddetta truffa dei tamponi. Infatti, oltre al caso delle mascherine vendute a prezzi esorbitanti su cui è intervenuta la Guardia di Finanza, arrivano numerose segnalazioni di raggiri con schemi ben collaudati che cavalcano l’ondata di paura legata al coronavirus:

il primo prevede che alla porta del mal capitato si presentino dei finti tecnici che, spacciandosi come delegati delle strutture sanitarie, informano di essere lì per eseguire il tampone del coronavirus. Una volta all’interno dell’abitazione vengono trafugati denaro e beni preziosi poi con uno stratagemma, la banda si allontana prima che la vittima possa capire cosa sta accadendo;
altro schema ricorrente è quello delle “banconote infette”: alla porta di casa si presentano dei truffatori sostenendo di essere non ben specificati funzionari pubblici che devono controllare se il denaro in possesso della vittima sia contaminato dal Covid-19, per procedere alla disinfezione è necessario (ovviamente) visionarlo e una volta consegnatogli il denaro fuggono con la refurtiva.
Come difendersi
La Croce Rossa così come le Aziende sanitarie regionali hanno diramato comunicazioni in cui si allerta la cittadinanza di non fidarsi di chi si presenta a domicilio per effettuare controlli, infatti, non esistono medici che effettuano questo tipo di visite a casa se non precedentemente allertati dai pazienti. Nel dubbio, comunque, il consiglio è quello di chiamare le autorità per una verifica.

 

Il consiglio generale, osserva l’Avv. Damiano Marinelli, presidente UNC Umbria, è quindi quello di usare il buon senso accertandosi sempre che le comunicazioni arrivino dai canali ufficiali. Qualora invece si cada vittima di una di queste truffe denunciate immediatamente alle Autorità. Volendo anche con il nostro aiuto! Clicca qui!