BLOCCARE UN PIGNORAMENTO IMMOBILARE UNA NUOVA SPERANZA DALLA CASSAZIONE
La Cassazione a Sezioni Unite, con sentenza n. 9479 del 04.05.2023, ha ridato una nuova speranza ai debitori in difficoltà che hanno la casa all’asta.
Con tale pronuncia, si riconosce la possibilità anche a coloro che, a suo tempo, non hanno opposto il decreto ingiuntivo notificato dalla banca, di poterlo fare nel giudizio di pignoramento immobiliare, a condizione che il bene non sia stato già aggiudicato.
Presupposto fondamentale di tale possibilità, è la presenza di un contratto bancario contenente clausole vessatorie, cioè di clausole che determinano un forte squilibrio giuridico tra le parti.
Sono vessatorie tutte quelle clausole che prevedono:
a: limitazioni di responsabilità;
b: facoltà di recedere dal contratto;
c: facoltà di sospendere l’esecuzione contrattuale;
d: decadenze;
e: limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni;
f: restrizioni alla libertà contrattuale nei rapporti con i terzi;
g: tacita proroga o rinnovazione del contratto;
h: clausole compromissorie;
i: deroghe alla competenza dell’autorità giudiziaria;
l: interessi moratori eccessivi.
Così anche il debitore che non ha opposto nei termini il decreto ingiuntivo notificato dalla Banca, può sperare di salvare la casa, nel frattempo pignorata, proponendo opposizione al pignoramento, purché, venga provata la presenza di clausole vessatorie nel contratto bancario esaminato.
Alla luce di quanto, è bene fare analizzare il proprio contratto bancario da esperti nel settore, e così, riscontrata la presenza di talune clausole vessatorie, intervenire nel pignoramento e bloccare la Banca nella sua illegittima azione esecutiva.
Per ogni ulteriore informazione presso l’Unione Nazionale Consumatori di Perugia, sono presenti esperti in grado di analizzare il contratto bancario e darti le giuste informazioni a tutela dei tuoi diritti.
Avv. Elisabetta Congiusta – info@consumatoriumbria.it
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