Banca Intesa e il trasferimento forzoso verso Isybank
Sul trasferimento “forzoso” dei clienti di Banca Intesa SanPaolo verso la banca digitale Isybank (dello stesso gruppo) abbiamo raggiunto i primi risultati positivi: a seguito del nostro esposto, l’Autorità Antitrust ha avviato un procedimento istruttorio.
Ma non solo: con un procedimento cautelare l’Autorità ha imposto l’interruzione del trasferimento da Intesa Sanpaolo a Isybank, costringendo le due banche, previa informativa chiara ed esaustiva sulle caratteristiche del nuovo conto Isybank, ad assegnare ai correntisti un congruo termine per fornire il proprio consenso espresso al trasferimento. In tal modo, coloro che si dichiareranno contrari avranno la facoltà di mantenere il precedente conto corrente alle stesse condizioni. Insomma, nessun silenzio assenso.
D’altra parte, già da qualche giorno alcuni consumatori ci avevano annunciato che Intesa SanPaolo stava rispondendo positivamente ai reclami inviati bloccando il trasferimento previsto per marzo 2024.
Inoltre molti correntisti stanno ricevendo una comunicazione con un nuovo termine (29 febbraio) entro il quale comunicare la loro opposizione al trasferimento non ritenendosi cliente “prevalentemente digitale”. Tuttavia, sebbene la banca indichi la possibilità di dare questa comunicazione tramite filiale digitale (e cioè telefonando a un numero verde), il nostro consiglio è di utilizzare il modulo di reclamo che si trova alla fine di questo articolo.
Per i clienti già traferiti a Isybank, invece, la procedura è più complessa: la banca suggerisce di aprire un nuovo conto Intesa SanPaolo, ma anche in questo caso il nostro consiglio è di inoltrare il reclamo utilizzando il nostro modulo in attesa che l’Autorità Antitrust decida sul nostro esposto!
Da Intesa SanPaolo a Isybank
Facciamo un passo indietro: a seguito delle proteste di consumatori colti di sorpresa dal trasferimento dei loro conti correnti verso Isybank avevamo suggerito ai consumatori di attivarsi immediatamente inviando un reclamo (IL MODULO LO TROVI ALLA FINE DI QUESTO ARTICOLO).
Basterebbe scorrere velocemente questi commenti per capire la profondità della questione: perché la cosa grave in tutta questa storia è la superficialità nella gestione dell’iniziativa.
La difesa di Intesa SanPaolo
A qualche giorno dall’esplosione delle polemiche, lascia senza parole il silenzio della banca che in alcune interviste si è limitata a difendere (formalisticamente) le procedure .
A tal proposito, Intesa Sanpaolo ha riferito che “i clienti che si lamentano sono in realtà una percentuale minima rispetto al totale dei correntisti dell’Istituto” e che “l’informativa è stata inviata in base alla modalità che il cliente stesso aveva scelto come canale preferenziale per ricevere le comunicazioni della Banca, quando aveva aperto il conto”.
Il danno reputazionale
Quello che però la banca sembra ignorare è l’impatto reputazionale di questa scellerata gestione della sua clientela e questo sorprende ancor più considerando l’importanza dei servizi bancari nell’agenda delle persone; per non dire del marketing che gli istituti di credito fanno da qualche tempo per indossare i panni dell’amico di famiglia. La gestione della questione da parte di Intesa SanPaolo ci sembra un grave autogol.
Cosa ha fatto Unc per i consumatori?
La nostra Unione Nazionale Consumatori, come detto, ha denunciato l’accaduto all’Autorità Antitrust, al Garante Privacy e alla Banca d’Italia affinché accertino l’eventuale scorrettezza della pratica. L’Antitrust ha aperto un procedimento accogliendo le nostre tesi sulla modalità con cui si è stato comunicato il trasferimento: un messaggio inviato all’interno dell’app di Intesa SanPaolo, come se fosse una qualunque ordinaria comunicazione, girata durante le vacanze, dando un termine troppo ravvicinato, quello del 30 settembre, per esprimere il proprio dissenso.
Inoltre, al di là della legittimità formale dell’iniziativa (sulla quale adesso sarà l’Autorità Antitrust a pronunciarsi) resta l’amaro in bocca per un comportamento che non ci saremmo aspettati da una banca così importante nel nostro Paese. Per questo l’Unc ha deciso di abbandonare tutti i tavoli di lavoro tra Intesa SanPaolo e le associazioni dei consumatori proprio per ribadire il disappunto nei confronti di questo atteggiamento nei confronti dei consumatori.
Cosa fare se sei coinvolto nel trasferimento a Isybank
Se sei uno dei correntisti trasferiti d’ufficio verso Isybank il consiglio è di inviare immediatamente un reclamo scritto a Intesa SanPaolo (UTILIZZANDO IL MODULO CHE TROVI QUI SOTTO), specificando di non aver ricevuto sufficienti informazioni per valutare la situazione e chiedendo esplicitamente di ritornare alla vecchio conto corrente, senza oneri per il consumatore. Conviene anche aggiungere la riserva di richiedere ulteriori danni perché se le Autorità dovessero condannare la banca per pratica scorretta, si apre lo spazio per la richiesta di indennizzi a favore della clientela. Si consiglia di inviare questa comunicazione anche se si è già deciso di cambiare l’istituto di credito.
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