Unione Nazionale Consumatori Umbria | Italiani e influencer: qual è il rapporto di fiducia?
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Italiani e influencer: qual è il rapporto di fiducia?

Italiani e influencer: qual è il rapporto di fiducia?

Oltre la metà degli italiani, utenti di Instagram e follower di almeno un influencer, segue più di dieci personaggi fra quelli di nicchia (11%), quelli mediamente noti (66%) e un buon 23% che segue gli ultranoti, quelli più famosi con oltre un milione di seguaci. E ha fiducia nei confronti degli influencer: il 77% degli italiani dichiara di saper riconoscere i contenuti sponsorizzati, l’88% totale si fida dei personaggi che segue – nel dettaglio, il 21% perché cerca di seguire solo influencer di cui si fida mentre il 67% dichiara di avere un adeguato senso critico che gli permette di comprendere i messaggi di cui fidarsi o meno.

Il dato emerge da un’indagine di BVA Doxa e FLU, agenzia leader italiana e specializzata in Influencer Marketing, che hanno analizzato il punto di vista dei consumatori dopo il caso Ferragni.

I dati emersi confermano la fiducia risposta negli influencer di riferimento. Il 62% apprezza le sponsorizzazioni e la promozione sui social in quanto “sono un modo per conoscere di più prodotti nuovi”. I consigli degli influencer, quindi, confermano un legame con gli acquisti dei consumatori. Sono spesso il punto di partenza di un acquisto successivo. Il 66% degli intervistati dichiara di aver comprato qualcosa perché lo ha visto sui social – il 13% spesso e il 53% ogni tanto.

 

Fonte: Italiani e influencer:
qual è il rapporto di fiducia? BVA Doxa e Flu

 

Tornando a parlare del caso Chiara Ferragni

La saga è iniziata quando Chiara Ferragni, nota per i suoi contenuti di moda e lifestyle, ha collaborato con Balocco, nota marca di prodotti dolciari, per lanciare una edizione speciale di pandori. Questa collaborazione è stata accolta con entusiasmo dai follower della Ferragni. Ma lo scorso dicembre l’Antitrust ha deciso una sanzione di oltre 1 milione di euro alle società riconducibili a Chiara Ferragni e di 420 mila euro a Balocco per pratica commerciale scorretta in relazione al Pandoro “griffato” Ferragni messo in vendita il Natale precedente.

Una controversia dai risvolti legali

Lo scandalo, nonostante le pubbliche scuse avanzate dalla Ferragni stessa attraverso in reel pubblicato sul suo profilo Instagram, ha avuto ripercussioni legali. Le autorità hanno avviato indagini sulle pratiche di marketing di Balocco e altre aziende in collaborazione col brand dell’influencer, concentrandosi su potenziali violazioni delle leggi e dei regolamenti a tutela dei consumatori. Il caso ha sollevato interrogativi sulle responsabilità etiche degli influencer e sulla trasparenza delle collaborazioni con i marchi nell’era dei social media.

Le disposizioni di legge che circondano questi casi sono molteplici e comprendono vari aspetti della tutela dei consumatori, degli standard pubblicitari e delle normative sugli influencer. In Italia, come in molte altre giurisdizioni, esistono leggi severe per prevenire la pubblicità ingannevole e proteggere i consumatori dalle pratiche di marketing ingannevoli.

Una disposizione giuridica chiave rilevante per questo caso è l’articolo 21 del Codice del Consumo italiano, che vieta la pubblicità ingannevole e stabilisce che le pubblicità devono essere veritiere, trasparenti e non suscettibili di ingannare i consumatori. Inoltre, l’articolo 23 dello stesso codice stabilisce che i testimonial, compresi gli influencer come Chiara Ferragni, devono garantire l’accuratezza dei loro endorsement e rivelare qualsiasi legame materiale con i marchi che promuovono.

Un patto di fiducia inscalfibile

Nel corso del procedimento legale, il caso di Chiara Ferragni rappresenta un monito per gli influencer e i marchi che operano nell’era digitale (molti dei quali a seguito di questo scandalo hanno scelto di cessare il loro rapporto lavorativo con l’influencer). Ciò sottolinea ancora una volta l’importanza della trasparenza, dell’onestà e della responsabilità nelle partnership di influencer marketing, nonché la necessità di quadri normativi solidi per salvaguardare i diritti dei consumatori.

In risposta alle accuse, Chiara Ferragni non ha rilasciato dichiarazioni ma si è resa disponibile a adempiere le sue responsabilità legali. Il mondo dei social esprime il suo disappunto e la sua dissociazione: è scoppiato un accanimento mediatico, ciò nonostante, sono davvero pochi i follower ad averla abbandonata, probabilmente, ed è auspicabile crederci, perché lei stessa ha più volte sottolineato il suo impegno per l’autenticità, la trasparenza e l’integrità delle collaborazioni che portano il suo nome.

da HelpConsumatori